Fede felice a metà
AiMondiali di Dubai Federica Pellegrini non è riuscita a infrangere il tabù dell'oro negli amati 400 sllibero, «accontentandosi» della medaglia di bronzo dietro all'americana Kathryn Hoff e all'australiana Kylie Palmer. E condannando all'eterna attesa anche la nazionale italiana di nuoto, mai sul gradino più alto di un podio individuale ai mondiali in vasca da 25 metri. Il mancato successo della Pellegrini nei 400 è sicuramente una delusione, ma non giunge inaspettata. La campionessa veneta, regina della specialità nella piscina olimpionica e unica al mondo capace di scendere sotto i quattro minuti, non è mai riuscita a esprimersi sugli stessi standard nella vasca da 25 metri. Due argenti e un bronzo a livello europeo, un terzo posto al mondiale di Shanghai del 2006, poi tante delusioni e la paura di venti giorni fa, quando fu costretta ad abbandonare la vasca di Eindhoven per colpa dell'ennesima crisi d'ansia. Un problema che l'aveva spaventata due anni fa, ma ormai sembrava superato. Anche per questo vedere la Pellegrini toccare la piastra alla fine della sedicesima e ultima vasca ha fatto tirare un sospiro di sollievo all'intero staff azzurro, come ha confessato anche la veneta dopo il quarto crono ottenuto nelle batterie del mattino: «Più che al tempo pensavo alle sensazioni, mi interessava esorcizzare la paura». Nella finale del pomeriggio, invece, la Pellegrini ha pensato anche al tempo, chiudendo in 3'59''52 e abbassando di 44 centesimi il personale ottenuto in vasca corta agli Europei di Helsinki 2006. L'oro della Hoff, però, è rimasto distante due secondi e mezzo. Un'eternità, considerando che la veneta non è mai stata realmente in gara, perdendo terreno fin dalle prime vasche: lo sprint degli ultimi cento metri le ha consentito di risalire dal quinto al terzo posto, ma per primeggiare la Pellegrini dovrà migliorare in virata, atavico punto debole in vasca corta. Ma il bronzo di Federica Pellegrini non è stata l'unica delusione azzurra nella terza giornata dei Mondiali. Nei 50 metri sl, ad esempio, ci si aspettava qualcosa di più da Luca Dotto e soprattutto dal vicecampione europeo Marco Orsi, arrivati in finale rispettivamente con il quarto e il secondo tempo. Nell'ultimo atto, però, oltre all'inarrivabile Cesar Cielo, gli azzurri hanno dovuto alzare bandiera bianca di fronte a Bousquet e Schneider, chiudendo 5° e 8°. Non meglio è andata alla staffetta 4x100 mista femminile, settima nonostante il record italiano, ai dorsisti Di Tora e Lestingi e soprattutto al vicecampione europeo dei 400 sl Colbertaldo, eliminato in batteria. C'è da provare invidia ammirando il fenomeno Ryan Lochte, al terzo oro in cinque gare: stavolta l'americano ha cannibalizzato i 200 misti, abbassando di un secondo e mezzo il precedente primato mondiale, e resterà probabilmente l'unico nuotatore a poter vantare un record individuale nel 2010, primo anno senza i supercostumi.