Rosella Sensi vuole un regalo dalla Roma

L'ultimodi un 2010 dal sapore contrastante. Dolce per i punti conquistati nell'anno solare dalla Roma - 78 contro i 75 del Milan e i 66 dell'Inter - amaro perché non hanno portato titoli in bacheca. Il retrogusto per la Sensi è addirittura insopportabile: ricorderà per sempre il 2010 come l'anno in cui è stata costretta a mettere in vendita la società. La partita di domani sera a San Siro contro la capolista potrebbe essere una delle ultime sotto la sua gestione. «Mi auguro - dice Rosella - che la Roma faccia un regalo ai tifosi. Lunedì ho salutato il mio amico Galliani e gli ho detto: spero di non fartelo io il regalo di Natale... ». Lui ne ha fatto uno niente male alla Roma la scorsa estate: Borriello in prestito. «Marco è un professionista - riconosce la Sensi - e a San Siro metterà l'emozione da parte. Chiuderemo un anno impegnativo e pieno di soddisfazioni. Difficile ma anche gioioso. I ragazzi sono da premiare per i punti che hanno conquistato: nessuno si aspettava quel tipo di rimonta sull'Inter. Peccato non aver raggiunto gli obiettivi che meritavamo ma non ho nulla da rimproverare alla squadra». Che ieri sera al gran completo si è scambiata gli auguri per le feste a Palazzo Colonna con dirigenti e sponsor. In mattinata a Trigoria il tradizionale brindisi pre-natalizio con la stampa è stato invece l'occasione per anticipare cosa ci aspetta all'inizio del 2011. Oggi la Roma conoscerà il suo avversario negli ottavi di Champions, «io per scaramanzia non vi dico chi vorrei» spiega Rosella, mentre Montali «tifa» Manchester e Pradè si sceglie il Tottenham. A gennaio la società dovrà pensare a vendere giocatori prima di essere a sua volta venduta al nuovo acquirente. In ottica cessione del club, la linea dettata da Unicredit, che sta ragionando anche sul contratto di Ranieri, è molto chiara: bisogna sfoltire la rosa. Messaggio ricevuto, a sentire le parole dell'attuale presidentessa. «Anche se non possiamo programmare nulla, il mercato lo stiamo preparando, ogni tanto ci deve stare: le squadre non possono essere di cinquanta giocatori. Vediamo quello che succederà ma i tifosi devono sapere che il valore della Roma non sarà depauperato. Il mercato servirà a migliorarci». Escluse, quindi, le cessioni dei big. «Totti e De Rossi restano, Vucinic e Menez pure» garantisce la Sensi che si prepara a salutare Doni, Baptista, Okaka, Loria, Antunes e forse anche Cicinho. Il nodo resta Adriano. «Sono contenta che il ragazzo abbia detto di voler rimanere». Sarà di parola?