Lazio basta paura
Stavolta il profeta si traveste da psicologo. Per ché la mazzata di Torino arrivata agli ultimi istanti della sfida contro la Juve può essere metabolizzata in fretta ma può anche risultare deleteria se si continuasse a pensare troppo alla classifica. Già, perché è innegabile che Reja e la sua banda hanno cominciato a gestire le partite, come accaduto anche domenica sera. Un secondo tempo disputato col freno a mano tirato cercando solo di portare a casa un pareggio per mantenere il vantaggio di tre punti sulla Juventus. E poi le dichiarazioni di tutti, dal tecnico ai giocatori, pronti a ricordare che la Lazio è sempre seconda in classifica nonostante il quarto ko stagionale. Ebbene, tanti indizi che formano la prova lampante che i biancocelesti, da un mesetto abbondante, si stanno concentrando troppo a difendere i diritti acquisiti con quelle prime fantastiche nove partite. E non è un caso se nelle ultime sette sfide sono arrivati solo otto punti. A forza di gestire la Lazio si è fatta risuccchiare e soprattutto ha perso quella peculiarità di squadra sempre votata alla ricerca dei tre punti. Hernanes coglie nel segno con la solita intervista rilasciata in Brasile: «La Lazio si deve scrollare di dosso le paure. Noi brasiliani siamo sognatori, ma in Italia sono più realistici. Per questo motivo la filosofia con cui la Lazio sta affrontando questo campionato è quella di vivere alla giornata, di affrontare partita dopo partita. Nella scorsa stagione la Lazio ha addirittura rischiato di retrocedere, è per questo motivo che c'è sempre un po' di apprensione, c'è ancora il pregresso negativo da superare dal punto di vista psicologico. Ufficialmente il nostro primo obiettivo è quello di centrare quota 40 punti, poi si vedrà cosa saremo in grado di fare. Ma io dico che dobbiamo sfruttare in pieno la nostra forza». Come a dire che, è giusto volare basso anche alla luce della sconfitta di domenica sera, ma la cosa migliore sarebbe scendere in campo senza condizionamenti psicologici. Insomma, bisogna giocare tutte le gare come se fossero una finale, senza fare calcoli sulla posizione in classifica. Intanto ieri pomeriggio la squadra è tornata a lavorare dopo la scoppola di Torino. Reja ha tenuto a rapporto i suoi giocatori per una mezz'ora per ribadire che serve più coraggio. Nella ripresa l'atteggiamento della squadra è stato troppo di attesa così come al tecnico non è piaciuta la gestione dei minuti di recupero nei quali la Lazio ha offerto la vittoria agli avversari su un piatto d'argento. Tant'è, ora bisogna lavorare al riscatto già domenica contro l'Udinese.