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Bello in maschera

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Borriello

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In maschera al ballo di San Siro. Non basta una frattura della mascella per togliere a Borriello la voglia di dimostrare al Milan che con lui si è sbagliato. Sabato ci sarà, nonostante l'infortunio e il dolore dopo il colpo proibito del barese Rinaldi. La mascherina di protezione è quasi pronta e la indosserà per sfidare i suoi ex compagni, quelli con cui ha condiviso anche l'esordio in campionato prima di fare le valigie in fretta e furia e sbarcare a Trigoria. La Roma svuotata di certezze si aggrappa a lui. All'uomo capace di segnare già dieci gol tra campionato e Champions, senza suscitare particolare clamore fuori dal Raccordo. Ibrahimovic ha fatto centro tredici volte e sembra che abbia spaccato il mondo, Borriello è appena tre gradini più sotto eppure a Milano in pochi lo rimpiangono. Il club rossonero lo ha scoperto quando aveva quattordici anni, mandato in giro per l'Italia a farsi le ossa e poi richiamato e rilasciato a intermittenza senza mai dare l'impressione di fidarsi troppo di lui. Ad agosto, appena preso Ibrahimovic, il Milan l'ha salutato definitivamente per fare spazio anche a Robinho. Borriello ha metabolizzato in fretta, nonostante a Milano avesse trovato la sua dimensione. Lì ha ancora una casa di proprietà dove torna appena può, mentre a Roma vive ancora in albergo. Borriello ci ha messo un attimo a decidere da dove ricominciare: no alla Juventus e via di corsa nella Capitale per raggiungere De Rossi. L'amico conosciuto in Nazionale che l'ha guidato nei suoi primi passi in giallorosso e gli ha spiegato - anche con le cattive - come integrarsi nel nuovo ambiente. Sistemato, si spera, il Milan, Borriello penserà a rimettere a posto la mascella: dopo la sfida di San Siro si sottoporrà a un intervento chirurgico e alla ripresa del campionato sarà di nuovo a disposizione. Aspettando la mascherina, ieri si è allenato regolarmente, evitando i colpi di testa. Il suo partner d'attacco dovrebbe essere ancora Totti visto che Vucinic è praticamente out: ieri avvertiva ancora dolore, l'edema sul muscolo è parecchio profondo e le cure hanno effetti blandi. I «rivali» di Totti sono Adriano e Okaka più che il montenegrino. Riise è recuperato, Julio Sergio vuole provarci: la lesione all'adduttore è quasi smaltita, ma al momento l'affidatario dei pali è Doni. Lobont, invece, dovrà stare fermo almeno un mese: gli esami di ieri hanno mostrato una lesione tendinea. Menez, nonostante il calcione di Raggi che gli procura ancora dolore, sarà al suo posto. De Rossi idem, Simplicio e Brighi i favoriti per completare il centrocampo. Tira aria di esclusione per Pizarro e Burdisso. «È una sfida molto importante - riconosce Ranieri a Studio Sport - vincere vorrebbe dire che la Roma c'è, si sta riavvicinando insieme a tutte le inseguitrici: il campionato diventerebbe più interessante. Ibrahimovic è un campione ma io mi aspetto una grande partita da parte della Roma». Altrimenti non si vince.

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