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Fuori i secondi

Reja sulla panchina della Lazio

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I friulani hanno nella schiettezza una delle doti principali, quindi se Reja dice che la partita di stasera «non sarà decisiva» e Delneri replica che «non si può parlare di bivio stagionale», magari in cuor loro lo credono davvero. Ma da qualsiasi lato la si guardi Juventus-Lazio, posticipo della 16ª giornata di A, non può rappresentare una partita normale. Perché si incontrano due filosofie di calcio diverse, più «fisica» quella dei bianconeri, più votata al talento e al palleggio quella biancoceleste. Per la curiosità di vedere il miglior attacco del campionato contro la miglior difesa. Perché in campo ci saranno le sorprese più liete del calciomercato, Krasic ed Hernanes. Ma soprattutto perché in questo momento Juventus e Lazio sono rispettivamente quarta e seconda forza del campionato. E col Milan che tenta la fuga, le due rivali devono dare sul campo un segnale importante per stabilire chi potrà essere la vera antagonista dei rossoneri per lo scudetto. A parole, Reja non ha dubbi: «Lo scudetto non è per noi - dice - che siamo una spanna sotto le grandi. I bianconeri, invece, devono crederci». Fatto sta che, ammette il tecnico, «se dovessimo tornare da Torino con un risultato importante le nostre ambizioni potrebbero cambiare. Nel calcio in fondo non si può mai dire mai...». L'impresa sarà quantomai difficile. La Lazio trova i bianconeri in un momento di ottima forma, dopo aver espugnato il proibitivo campo di Catania. Ma anche i biancocelesti sono reduci da un risultato importante, quel 3-1 rifilato all'Inter «che ci ha dato ancora più convinzione nei nostri mezzi». Ed è proprio da quella partita che intende ripartire il tecnico friulano, che a centrocampo confermerà Matuzalem spedendo Ledesma in panchina per la seconda volta consecutiva. Unico cambio, obbligato, l'inserimento di Cavanda al posto dello squalificato e infortunato Radu. Proprio il giovanissimo belga avrà l'arduo compito di arginare le folate di Krasic. «Che è molto veloce - spiega Reja - ma non quanto Cavanda. E comunque l'ho già utilizzato contro Cassano e Ronaldinho e si è disimpegnato molto bene». Si scenderà in campo nel gelo del Comunale con il fischietto affidato a Tagliavento. Con lui, nel dopo-Calciopoli, nessun successo laziale, anche se Reja ha voluto subito spazzare il campo da qualsiasi polemica: «È uno dei migliori arbitri italiani e quando ho saputo della sua designazione sono stato molto soddisfatto. Spero solo non si faccia condizionare. Se ci sono un rigore o un ammonizione dopo pochi secondi, vanno fischiati». Infine i complimenti al collega ed ex allievo Delneri, «che sta plasmando una squadra a sua immagine e somiglianza», e a una Juventus «che quando attacca fa paura ma riesce comunque a rimanere corta e a lasciare pochissimi spazi». La Lazio, dal canto suo, «se la giocherà alla pari». Non c'è solo il secondo posto da difendere, ma bisogna anche respingere l'assalto di Palermo e Napoli che, dopo le vittorie negli anticipi, si sono fatte minacciose.

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