In pista col «mostro» elettrico
Lagrossa portiera ad ala di gabbiano si chiude con un tonfo sordo, non resta altro da fare che allacciare le cinture e «dare gas». Anche se il termine non è esatto, perché questa Sls non ha tubo di scappamento e premendo sull'acceleratore si sente solo un leggero sibilo, oltre ad una «mostruosa» sensazione di accelerazione, che ti schiaccia al sedile. Siamo al volante di una portentosa super sportiva, capace di accelerare da 0 a 100 in meno di 4 secondi, una bestia da 533 Cv, con 880 Nm di coppia massima, ma priva di motore a scoppio. Non volgiamo tessere le lodi della classica, pionieristica, auto elettrica, che ti assicura una buona percorrenza urbana, a costi di ricarica risibili. Qui siamo al cospetto di un vero e proprio oggetto «di culto», capace di regalare sensazioni tanto forti, da sdoganare definitivamente il segmento delle auto elettriche, proiettandolo nella sfera del tangibile. La cinematica è affidata a quattro motori sincroni, montati in prossimità dei mozzi delle ruote. Realizzazione ottenuta abbandonando i montanti telescopici, in luogo di un assale multilink. Le batterie sono agli ioni di litio da 48 kWh, sistemate nel sottoscocca in posizione pressoché centrale, soluzione che ha abbassato il baricentro, mantenendo intatte le performance stradali. Uno spoiler posteriore, che fuoriesce oltre i 120 km/h, contribuisce ad ottimizzare la deportanza. L'auto, al momento, resta solo un bel prototipo, anche se perfettamente funzionante e non stentiamo a credere che, se fosse messa in commercio, troverebbe subito un nutrito pubblico di estimatori.