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Inter inguardabile Goleada del Werder

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DanielePalizzotto «In Champions non si possono fare figure del cavolo», aveva ammonito il presidente Moratti alla vigilia di Werder Brema-Inter. E invece i nerazzurri escono con le ossa rotta anche dal gelido Weserstadion, abbattuti dai gol di Prodl, Arnautovic e Pizarro e costretti a lasciare il primato del girone A nelle mani del Tottenham, ieri bloccato sul campo del Twente in un pirotecnico 3-3 (con tanto di clamorosa papera iniziale del portiere olandese). Una pessima notizia per l'Inter in vista degli ottavi di finale. Il secondo posto complica il sorteggio per i campioni d'Europa: tra le possibili avversarie ci sono Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Bayern Monaco e Manchester United (che ieri ha salvato il primato del girone C in extremis pareggiando all'Old Trafford con il Valencia), oltre a Schalke 04 e probabilmente Shakhtar Donetsk. Ma i nerazzurri avranno tempo per pensare agli ottavi Champions. Ora si parte per il Mondiale per club, dichiarato obiettivo stagionale in programma la prossima settimana ad Abu Dhabi. E i problemi da risolvere sono tanti, dagli infortuni al gioco. I numeri della stagione interista sono impietosi: ieri la truppa di Benitez ha rimediato la settima sconfitta in 23 partite, una percentuale davvero deficitaria per chi negli ultimi anni ha vinto cinque scudetti e una Champions League. Nelle ultime partite, oltretutto, sembrano crollate anche le poche certezze dell'avvio di stagione: Eto'o e la solidità della difesa. Con i suoi 17 gol il fuoriclasse camerunese ha tenuto a galla l'Inter, ma ora sembra vivere un fisiologico calo di forma. La difesa, poi, ieri è crollata subendo tre reti: i titolari mancavano, è vero, ma nelle ultime tre gare di campionato i nerazzurri hanno subito sette reti, le stesse incassate nelle prime dodici giornate. Il problema c'è ed è innegabile. La partita di ieri aveva poco da dire, se non appunto la conquista del primo posto nel girone. Ma l'Inter era più preoccupata (forse giustamente) di preservare i suoi campioni ed evitare ulteriori problemi fisici. E così Benitez ha provato a controllare la gara, e nella prima mezz'ora è anche riuscito a imbrigliare la fantasia dei tedeschi con un compatto 4-4-2. Dalla mezz'ora, però, il Werder ha cominciato a spingere, costringendo l'Inter in difesa. Il numero dei corner (11-1) dimostra il domino territoriale dei tedeschi, trascinati dall'incontrollabile Hunt e dal geniale Marin. E proprio su un angolo è arrivato il vantaggio di Prodl, bissato a inizio ripresa da una splendida girata dell'ex Arnautovic. In chiusura, poi, Pizarro ha chiuso i conti. E l'Inter? L'unico a provarci è stato il redivivo Pandev, che nella ripresa ha colpito due pali. Davvero troppo poco in vista del Mondiale.

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