Boniciolli ore contate
Nonci fosse stato Tanjevic, ed un contratto che lo lega alla Virtus fino al giugno del 2012, con ogni probabilità la testa del coach giuliano sarebbe caduta nei minuti successivi alla dolorosissima sconfitta interna contro Varese, la sesta in otto gare di campionato. Claudio Toti, che domenica in parterre ha più volte mostrato segni di insofferenza, avrebbe accettato ben volentieri le dimissioni del coach per poter risparmiare soldi da investire in un difficile tentativo di rilancio. Posizione non sposata però dal tecnico che ha ribadito di voler provare a tirare fuori dal baratro una creatura costruita di concerto con Tanjevic. Il gesto delle dimissioni avrebbe concentrato le responsabilità di questo disastroso avvio di stagione sul solo allenatore senza dividerle, come logica vuole, proprio con Tanjevic e con la struttura societaria. Sta di fatto che ad oggi Bonicolli, che farà ritorno nella capitale questa mattina per dirigere regolarmente l'allenamento che aprirà la strada verso la doppia trasferta di Madrid, giovedì in Eurolega, e di Teramo, domenica in campionato, è un allenatore a termine. Solo una buona figura in Spagna ed un successo in Abruzzo lo salverebbero, almeno per un pò, ma a questo punto è lecito chiedersi se i giocatori potranno essere l'ancora di salvataggio di un allenatore abbandonato al proprio destino, cosa già accaduta in passato con Bucchi, Repesa e Gentile. E la sinistra coincidenza delle situazioni che portarono ai distacchi con questi tre ottimi coach fa capire come il futuro di Boniciolli sia appeso ad un filo sottilissimo. Anche perché le parole pronunciate da Tanjevic dopo la sconfitta con Varese sembrano essere cadute nel vuoto. «Boniciolli deve stare tranquillo - aveva detto Boscia - e nostro compito sarà quello di consegnargli presto un esterno per allungare le rotazioni dopo l'infortunio di Giachetti. Ci vuole pazienza». Buone intenzioni che però si sono scontrate con la decisione del presidente Toti di congelare l'operazione di mercato per proseguire con il roster a disposizione. La mossa è chiara ed è quella di affidare all'allenatore che verrà la scelta del tassello da inserire. Il nome del possibile sostituto è stato individuato. Non Frates, un preparato sergente di ferro su cui però sembra esserci il veto del vertice societario, e neppure Bechi. Riflettori puntati quindi su Zare Markovski, uomo molto vicino al gm Bottai, già allertato. Rimane da chiarire, in caso di divorzio da Boniciolli, la posizione di Tanjevic. «Un progetto serio si poggia su una continuità della guida tecnica per tre, quattro anni per poter raccogliere risultati» aveva dichiarato Boscia. Ma nella Virtus della gestione Toti tutto questo sembra irrealizzabile.