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Oddi e lo scudetto «Si può fare»

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CristianoCesarini Giancarlo Oddi, 62 anni, campione d'Italia con la Lazio nel 1974. Dieci anni dopo inizia la carriera da allenatore nel club biancoceleste come vice di Carosi. La sua ultima esperienza risale al 2008-2009 sulla panchina del Bologna in coppia con Papadopulo. Quanto vale la vittoria con l'Inter? «È importantissima. Intanto allontana i nerazzurri in classifica, e poi aumenta l'autostima. Quando vinci diventi grande. In questo momento la Lazio è superiore all'Inter, ha il morale a mille, sta bene fisicamente e Zarate ed Hernanes fanno la differenza». Come va gestito ora il gruppo? «Bisogna restare con i piedi a terra, essendo però consapevoli della propria forza. I 30 punti la Lazio li ha guadagnati sul campo. Reja deve tenere ogni giocatore sulla corda, perché quando le cose vanno bene vogliono giocare tutti». La Lazio ha la miglior difesa del campionato come il Milan. «I due centrali sono molto attenti. La concentrazione per un difensore è la dote migliore, non tutti ce l'hanno. Poi c'è Radu che ha dato equilibrio. Con Kolarov si aprivano delle falle, Radu per prima cosa è un difensore, e copre bene. Ultimamente, si sta anche proponendo con efficacia in avanti. Ho avuto Biava a Palermo, è un gran professionista. Non è un fenomeno, ma è fondamentale, difficilmente sbaglia. Non essendo molto veloce nei recuperi, gioca sull'anticipo, che quasi sempre gli riesce». Radu nelle prossime gare non ci sarà. «La Lazio è un orologio che gira benissimo, se togli qualche secondo rischi di perdere un'ora. Senza Radu la squadra ci rimette qualcosa, al di là di chi lo sostituirà. Contro la Juve c'è l'aggravante Krasic che metterebbe in difficoltà anche il romeno. È la vera sorpresa del campionato, quando ha la palla al piede ti massacra». L'obiettivo della Lazio? «Sta gettando le basi per lottare per lo scudetto tra uno o due anni. Quest'anno può arrivare tra le prime quattro. Il Milan, che ha un attacco devastante, dietro si regge su Nesta e Thiago Silva. Se questi due dovessero avere qualche problema potrebbe calare. La Lazio dovrà farsi trovare pronta». A gennaio dove intervenire? «Forse in mediana per far rifiatare Brocchi. Oppure a sinistra in difesa, ma non è facile che elementi validi vengano ceduti a gennaio. Comunque, la rosa attuale è competitiva». Hernanes e Zarate sono decisivi? «Hernanes è un valore aggiunto, in un istante illumina il gioco. Zarate sta tornando ai suoi livelli, lo vedo dalla rapidità nei movimenti». Tommaso Maestrelli è scomparso 34 anni fa, il 2 dicembre. «Per me è stato un secondo padre. Un ottimo allenatore e una persona buona. Un signore, che ci ha lasciato troppo presto».

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