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La Serbia «rasata» sul tetto del mondo

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Djokovice compagni riscrivono la storia sportiva dello Stato balcanico superando 3-2 la Francia e conquistando per la prima volta la Coppa Davis. Un recupero storico realizzato con due vittorie nei singolari dell'ultima giornata. I serbi ringraziano Djokovic, numero tre al mondo e trascinatore di una squadra giovane e forte. «Nole» preparava questa finale da settimane, sognava l'impresa tanto da «trascurare» il Master di fine anno, dove non aveva brillato cedendo a Federer. A Belgrado, però, Djokovic è stato perfetto, lasciando soli 17 game in due match. La lezione impartita ieri a Monfils (6-2, 6-2, 6-4) ha riacceso le speranze serbe. L'eroe di turno, però, si chiama Viktor Troicki. Il 24enne di Belgrado ricorderà a vita un weekend trionfale, cominciato nel peggiore dei modi: venerdì Viktor è stato costretto ad assistere alla disfatta del compagno Tipsarevic nonostante la miglior classifica (30 contro 49) e l'ottimo stato di forma (vittoria a Mosca, semifinali a Tokyo e Basilea). Sabato, poi, è stato suo malgrado protagonista insieme del doppio-disfatta che quasi precludeva i sogni di gloria serbi. Ieri, però, Troicki si è consolato con gli interessi. Sceso in campo nel quinto e decisivo incontro contro il mancino Llodra, ha giocato un match perfetto, chiudendo con facilità 6-2, 6-2, 6-3 e regalando alla Serbia l'impresa sognata fin dal 2005, anno del successo croato in Coppa Davis. E un'Insalatiera val bene una scommessa: Djokovic e compagni lo avevano promesso, e hanno festeggiato tagliandosi i capelli al centro di un'Arena impazzita dalla gioia.

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