Ma il Cluj fa davvero così paura?
Lecomiche, sarebbe un termine adeguato se per la Roma non fosse una mezza tragedia, tornare da Verona con un punto dopo un primo tempo di dominio e due gol di vantaggio, frutto di felici e fortunate intuizioni di Fabio Simplicio. Visto il campo, o quello che ne rimaneva, Ranieri ha deciso che una partita di beach soccer sarebbe stata l'ideale per dare una chance all'Imperatore, dopo avere speso, alla vigilia, parole che suonavano di bocciatura senza sconti. Deve essere terrificante, il Cluj, se la prospettiva della trasferta europea ha indotto il tecnico a lasciare in panchina Totti, Borriello, Menez e Pizarro, centrocampo operaio e qualità in castigo. Gli stavano dando ragione, i fatti, la Roma si muoveva molto meglio sulla sabbia e sul fango. Errore pesante, le mancate sostituzioni dopo i primi minuti della ripresa quando, scomparso Adriano, l'inferorità numerica era divenuta manifesta. Quando Julio Cesar ha rimesso in corsa il Chievo, la Roma si è attestata in difesa, ma davanti nessuno era in grado di ripartire, poi ci si è messa una linea laterale tracciata per il rugby, invertito il fallo laterale di Taddei e immediato il pari. Ancora un'occasione d'oro buttata al vento, ingenua l'espulsione cercata da De Rossi che ora deve sperare che lo sciopero sia revocato per non saltare la sfida col Milan. Peccato, perché le seconde linee avevano regalato una bella prova di carattere, perché c'era stata grande intensità, perché Capitan Futuro, davanti alla difesa, aveva confermato il suo diritto alla posizione prediletta. Arriva un punto che serve poco per la rincorsa alle prime posizioni. Quasi scontato che il Milan si riprendesse il primato solitario, la differenza con il Brescia la fa la qualità, un gioiello il bolide di Ibra per la tripletta, dopo mezz'ora già doccia anticipata per tutti. Oggi tutto il resto è noia, in un pomeriggio incolore. Almeno fino a stasera, quando sarà di scena la Juventus sullo scomodo campo del Catania. Poi sarà l'alta classifica a chiudere un turno infinito, tra Napoli e Palermo in palio uno spicchio di gloria.