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La Juve cerca la gara della svolta

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L'uscitadall'Europa dispiace ma, oltre al campo assurdo su cui abbiamo giocato mercoledì, abbiamo pagato il nostro inizio di stagione lento. Visti i tanti cambiamenti, era però un rischio che sapevamo di correre». Tutto vero, tranne il dato iniziale che in realtà è quello che dovrebbe in qualche modo preoccupare il tecnico di Aquileia: in campionato, nelle ultime cinque partite, la Juve ha battuto solo Cesena e Genoa pareggiando invece contro Brescia, Roma e Fiorentina. Nulla di scandaloso, ma la sensazione è che per rimanere attaccati al treno dell'alta classifica serva uno scatto in più: esclusi i preliminari di Europa League, su diciannove partite ufficiali la Juve ne ha pareggiate ben undici. Troppe, forse: «Ci vuole anche fortuna - ha proseguito Del Neri - e noi non pretendiamo di vincere sempre. Alla mia squadra chiedo la mentalità giusta, più attenzione in certi momenti per evitare di prendere qualche gol di troppo sui calci da fermo, e la volontà di dare sempre tutto quello che ha. Nessuno potrà mai dirci, tanto per essere chiari, che in Polonia non abbiamo fatto di tutto per vincere». Stasera, contro il Catania, urgono comunque i tre punti: al posto dello squalificato Marchisio ci sarà Pepe, Sorensen dovrebbe essere preferito a Motta e Iaquinta fare coppia con Quagliarella. «In questo momento i 6-7 punti di distacco dalla vetta contano poco, manca ancora troppo tempo alla fine - dice Del Neri -. Pensiamo a noi stessi e basta, convinti anche di essere un po' più avanti rispetto al previsto nel nostro processo di crescita: proprio per questo, però, dobbiamo migliorare ancora più velocemente». Dom. Lat.

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