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Stavolta sarà sfida equilibrata

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Questavolta, niente tappeti di velluto rosso, niente spargimenti di petali di rosa sotto gli scarpini degli interisti. La Lazio dovrà giocarselo, questo anticipo, soltanto per sè e per la sua classifica prestigiosa, nessun favore e nessun dispetto rivolti a terzi interessati, dovrà dimenticare, e soprattutto far dimenticare, il ben poco dignitoso spettacolo della stagione scorsa. Sarà, quello di stasera, il primo appuntamento di un turno spalmato su quattro giornate, due domani, una lunedì sera, le altre di domenica tra l'ora di pranzo e quella di cena. Un bel, casino, ma è la televisione a tenere in vita questo sgangherato calcio nazionale, alla sopravvivenza garantita nessuno è in grado di rinunciare. Sessanta punti in due, parla la classifica per conferire nobiltà alla sfida dell'Olimpico romano, ma stavolta è l'Inter plurititolata a dover inseguire, in controtendenza rispetto a tutte le stagioni recenti. Benitez ha troppi problemi per sognare anche lontanamente gli squilibri passati, della difesa è rimasto Lucio, l'attacco è orfano di Eto'o e di Milito. Alla resa dei conti il pronostico, che in altri tempi sarebbe stato a senso unico, propone grande equilibrio e forse è la Lazio a pretendere qualche riguardo in più. Anche se non è detto che il fattore campo sia un elemento troppo gradito a una squadra che ha confermato di prediligere l'attesa e la riproposizione. Ha il vantaggio, Reja, di trovarsi di fronte una formazione votata a fare la partita, concedendo dunque invitanti spazi che Floccari e Zarate sono pronti a sfruttare. A riposo Ledesma, il tecnico dispone comunque di una panchina più che affidabile, l'assenza dalle coppe europee aiuta, e non poco, la gestione del campionato. Verdetti della Fifa: Russia per il Mondiale del 2118, Qatar per quello successivo. Forza dei petrodollari, ma è già un trionfo che si sia evitato il bis degli Stati Uniti, la più allucinante esperienza di tutti i tempi, come se le World Series di baseball si fossero giocate in gennaio a Rovigo. Temperature folli, organizzazione votata soltanto a rubacchiare soldi, nessuno rimpiangerà quell'incredibile 1994.

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