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Borriello: "Scudetto ancora possibile"

L'attaccante della Roma Marco Borriello

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Infastidito, sorpreso ma ancora motivato a mille. Marco Borriello prova a chiudere il caso che ha turbato la settimana romanista: il rigetto del gruppo per i suoi atteggiamenti da «professore» e le discussioni con i compagni che dal campo si sono trasferite a Trigoria. Il confronto duro con De Rossi martedì c'è stato ma all'ex milanista non è piaciuto tutto quello che ci si è costruito attorno. «Borriello è un problema per la Roma», «Totti non vuole Borriello», «Borriello vuole andare al Milan»: in questi giorni si è sentito questo e tanto altro. A 48 ore dal «fattaccio», il centravanti giallorosso è partito al contrattacco. A margine della presentazione del videogioco Pes 2011 e di un'asta benefica, ha chiarito che «a Roma sto benissimo, ho cinque anni di contratto e voglio restare e vincere qui. Il Milan mi rivuole? Non ne so nulla chiedete al mio procuratore (Cavalleri è lì al suo fianco e che smentisce, ndr). Cambiare squadra da un giorno all'altro non è facile, ma io ho trovato compagni straordinari ed un ambiente che mi ha accolto in modo grandioso». Ma è proprio tutto rose fiori? No, perché lo stesso Borriello ammette di dover «limare alcuni miei atteggiamenti. Ho questo vizio di parlare molto in campo ma può starci un battibecco in campo, però finisce lì fa parte di ogni genere di lavoro. Le discussioni ci sono anche nelle migliori famiglie...». Insomma, qualcosa è successo ma a sentirlo parlare sembra già acqua passata. «Quello che si dice in questi giorni - prosegue l'attaccante - sono solo brutte voci. Non c'è nessun malumore nello spogliatoio e io vado d'accordo con tutti: sono amico di De Rossi, Totti e tutti gli altri compagni. Ho girato parecchie squadre, nel calcio ormai mi si conosce: non ho mai avuto problemi con nessuno e sono stato apprezzato da tutti gli allenatori. Non è possibile che a Roma dopo ogni sconfitta si cerchi di mettere zizzania e creare dei dualismi». Dovrà abituarsi in fretta. E Ranieri sarà costretto a scervellarsi di partita in partita per scegliere il tridente giusto. «A me l'alternanza va bene - dice Borriello - basta che giochi... La mia Roma ideale? Due difensori e tutta fantasia». Battute, ma fino a un certo punto. L'esclusione di Torino, per esempio, non gli è andata giù. Meglio pensare alle prossime partite a agli obiettivi ancora possibili. «Siamo ancora in lotta per lo scudetto. Una vittoria a Palermo poteva avvicinarci alla vetta, è stato un peccato, però alla fine abbiamo perso solo un punto dal Milan. Siamo dei grandi professionisti e ripartiremo già a Verona. Campionato o Champions? Non mettiamo un obiettivo davanti a un altro, possiamo lottare su tutti i fronti». Slanci di ottimismo raccolti anche da Ranieri. «Se vincessimo la Champions? Non oso pensarci - dice il tecnico al sito dell'Uefa - la città impazzirebbe. Sarebbe la cosa più bella che Roma abbia mai visto». Sognare non costa nulla.

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