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I limiti di una Virtus mediocre

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Ecosì il successo sulla sirena di Bamberg, eccellente per l'emozione suscitata dal gesto tecnico di Smith, rimane un semplice bel ricordo incastonato in una stagione che continua a tenere zavorrata la Lottomatica a una preoccupante mediocrità. Gli indizi sono quelli che parlano di una squadra acefala, assolutamente senza regia. Certo c'è anche il problema della sterilità offensiva specie nel tiro dalla lunga, che si accentua nelle serate in cui Smith non riesce a produrre qualcosa di buono in attacco. Ma l'infortunio di Giachetti, che rischia di tenere a lungo il regista livornese lontano dall'agone, ha messo a nudo i limiti di Washington e Vitali. Il primo è play da baruffa e spesso più guardia che ragionatore. Il secondo sta sollevando i medesimi dubbi, e malumori nella tifoseria, che ne avevano contraddistinto la parentesi milanese. Non c'è da girarci attorno. Roma ha bisogno, e anche presto, di un playmaker capace di leggere i ritmi ma al tempo stesso deve trovare continuità nel tiro dalla lunga. La prova balistica di Milano, con quell'incredibile primo quarto, cozza con l'orribile 2-19 che è una delle chiavi della sconfitta contro Cremona. La palla passa a Tanjevic e Boniciolli. Loro devono individuare la cura, anche drastica, per guarire una squadra malata. Fabrizio FabbriOREDROB:#FABFAB@%@

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