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Javier Pastore e Jeremy Menez

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Domenica sera in prima serata e in prima visione va in onda il bello del calcio. Pastore contro Menez, sfida (inedita) nella sfida tra Palermo e Roma, un buon motivo per non prendere altri impegni e sintonizzarsi sul «Barbera». Javier il «Flaco», cioè il magro, e Jeremy detto «Jerry», separati da due anni (il palermitano è classe '89, il romanista '87) e uniti da una classe sopraffina, sono i due uomini più attesi del posticipo. Entrambi si sono ormai messi alle spalle i tempi in cui dovevano aspettare pazienti il loro turno, come nelle due sfide tra Palermo e Roma dello scorso anno: erano in panchina all'andata, tutti e due sono entrati durante la ripresa nella gara di ritorno. Adesso è tutta un'altra storia. Pastore e Menez sono al centro del progetti di Delio Rossi e Claudio Ranieri. Due talenti indiscutibili e diversi. Più attaccante l'argentino, che infatti in campionato ha segnato 7 gol in 13 partite contro l'unico in 11 presenze del romanista, più duttile il francese, capace di creare sconquassi nelle difese avversarie sia da trequartista che da esterno. Li accomuna il fisico longilineo e l'impressionante velocità d'esecuzione.   I ct dell'Argentina se ne sono accorti subito, quelli francesi non hanno ancora dato a Menez la fiducia che merita. «È solo questione di tempo - ci assicura il dirigente della Roma Giampaolo Montali - l'ho già detto ai giornalisti francesi: vedrete che presto Blanc richiamerà Jeremy in Nazionale. Lui e Pastore sono due fuoriclasse con molte analogie, hanno una materia rarissima, il talento puro, e tutti e due hanno ampi margini di miglioramento». Menez ha finalmente imboccato la strada giusta: rispetto alle prime due stagioni in giallorosso ora sembra un altro. «Ha capito - spiega Montali - quanto è importante per questa squadra e quanto noi teniamo alla sua crescita. È stato fondamentale anche anche il ruolo che gli ha dato Ranieri in campo: in quella posizione è libero di muoversi ed esprimersi al meglio. La Roma se lo tiene molto, molto stretto». Dal canto suo Maurizio Zamparini ha gli stessi programmi per Pastore. «Non lo cambierei con nessuno, ho rifiutato un'offerta da 50 milioni di euro e abbiamo fissato una clausola da 70. Ha solo 20 anni e a Palermo sta facendo il percorso di Messi al Barcellona. Menez lo conosco meno, ma è senz'altro un fuoriclasse come il nostro. Domenica - dice il presidente rosanero - mi aspetto una bellissima partita tra due squadre che amano giocare calcio. Non come la Lazio....». Quella sconfitta con i biancocelesti non gli è proprio andata giù. La Roma vuole dargli un altro dispiacere.  

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