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Porcedda prova a salvare il Bologna

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L'attesochiarimento promesso del presidente Sergio Porcedda, deferito dalla Procura federale per il mancato pagamento degli stipendi a calciatori e staff tecnico, non c'è stato. La penalizzazione in classifica è sicura (da uno a quattro punti), il rischio fallimento tutt'altro che scongiurato. Ieri Porcedda è arrivato al centro sportivo di Casteldebole nelle prime ore del mattino. Qui avrebbe dovuto tenere la conferenza stampa chiarificatrice. Al contrario, un'ora più tardi, il presidente ha abbandonato il campo d'allenamento scortato dalla Digos («Non lo vogliamo più vedere - ha dichiarato uno dei leader della curva - né a Bologna né allo stadio») perché convocato dalla Procura della Repubblica. Ai magistrati Porcedda ha giustificato i problemi finanziari denunciando il raggiro di un broker, che gli avrebbe procurato una falsa fideiussione per oltre 10 milioni di euro. Se la tesi si rivelasse vera, il Bologna potrebbe cavarsela con un punto di penalizzazione. In attesa di capire il reale stato di salute del patrimonio finanziario, il presidente viene accusato anche dall'ex tecnico Franco Colomba: «Mi dispiace, ma i segnali erano chiari già in estate. Io, come gli altri, non ho mai ricevuto soldi».

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