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Gli azzurri della palla ovale affrontano a Firenze i fenomeni dell'Australia Mallett lancia in mediana il giovane Gori che però rischia di bruciarsi

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Farlonello stadio della propria città è un sogno, come quello che vivrà oggi a Firenze Edoardo Gori, ventenne pratese che guiderà con la maglia n.9 sulle spalle l'Italia contro gli Wallabies (ore 15, diretta tv su la7 e Skysport 2 HD). La vicenda, vissuta con gli occhi del ragazzo, ha i contorni della favola ma da un punto di vista più critico presenta pericoli enormi. Dopo la sconfitta contro l'Argentina a Verona Tebaldi, un altro giovane mediano di mischia, viene rispedito con la nazionale A, addirittura in panchina, il che equivale ad una sonora bocciatura da cui non sarà facile riprendersi. Il rischio che Gori possa subire troppo la pressione, emotiva, fisica e tecnica di fronte all'Australia, una delle squadre più forti del pianeta, è altissimo considerato che il ragazzo nella stagione in corso è stato mai utilizzato dal Benetton Treviso che gli preferisce Semenzato. Al di là delle speranze degli appassionati, che certamente coincidono con i sogni di Gori, c'è da chiedersi quale logica di programmazione dei giovani atleti azzurri vi sia dietro queste scelte. Per il resto, altri cinque cambi rispetto alla sconfitta con i Pumas. Si tratta di Sgarbi che prende il posto di Masi a primo centro, di Orquera che indosserà la n.10 al fianco di Gori (mediana interamente nuova, dunque), di Derbyshire - flanker nato a Cecina ad onta del cognome - di Ongaro in luogo dell'infortunato Ghiraldini e di Lo Cicero, che torna titolare della maglia azzurra n.1 dopo due anni. Gli ultimi due campionati del Top14 lo hanno consacrato come uno dei migliori piloni del campionato francese, dopo che era stato allontanato dal giro dell'Italia per incomprensioni con lo staff. «Provo molte emozioni, non è facile riconquistare la fiducia di un allenatore dopo un periodo tanto lungo e sono contento di esserci riuscito - ha spiegato il Barone - tornare in azzurro per me è motivo d'orgoglio, completa la mia vita e la mia carriera di rugbista». il pilone catanese del Racing di Parigi torna contro l'Australia: «Dobbiamo temere i Canguri senza perdere la lucidità, portare in campo quello che sappiamo fare con semplicità. Dobbiamo sognare rimanendo con i piedi per terra». E allora che siano i sogni a guidare gli Azzurri, le sconfitte onorevoli non bastano più.

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