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Roma ci risiamo

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Altroappuntamento con la nazionale, ed ennesimo infortunio di un romanista: il settimo quest'anno. Stavolta problema doppio, con lo stop di Mexes, ma soprattutto di De Rossi, tornati entrambi malconci dagli impegni con le rispettive rappresentative. E se quello di Mexes (polpaccio) sembra un incoveniente di poco conto, il problema all'inguine del centrocampista giallorosso sembra invece, sì meno grave del previsto, ma comunque tale da tenerlo fermo per almeno una partita. Sicuramente i tre giorni di fisioterapia imposti dallo staff medico giallorosso lo costringeranno a saltare la sfida in programma sabato pomeriggio all'Olimpico contro l'Udinese. Poi si deciderà cosa fare, aspettando gli sviluppi del recupero e la reazione del giocatore, se poterlo utilizzare per la gara decisiva di Champions in programma martedì contro il Bayern Monaco. De Rossi appena rientrato in Italia è stato sottoposto a un'ecografia a Trigoria e poi nel pomeriggio portato al Policlinico Gemelli per una visita specialistica. «Escluso l'interessamento del muscolo» recita il comunicato ufficiale diramato dalla società, notizia che fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi, ma soprattutto a Ranieri perché le scene arrivato da Klagenfurt erano abbastanza preoccupanti con il romanista che si toccava dolorante l'intersezione del muscolo sul inguine: punto molto fastidioso e delicato da curare. Il programma di recupero prevede tanta fisioterapia per i tre giorni di riposo e poi una lenta ripresa che, a occhio, farebbe escludere anche un potenziale inserimento nel gruppo che martedì sera sfiderà il all'Olimpico il Bayer. Migliore la situazione sul fronte Mexes uscito per un fastidio muscolare al polpaccio dopo 45 minuti di gioco: in questo caso c'era già un mezzo accordo con lo staff della nazionale francese affinché il difensore non giocasse tutta la gara. Il dottor Pengue e i suoi potranno capire l'entità dell'infortunio solo oggi perché a Mexes è stato concesso un giorno di permesso in più. Ma è sulla questione generale dell'utilizzo dei giocatori in nazionale che la Roma storce il naso. Nessuna mossa ufficiale, perché i giocatori vanno volentieri in nazionale e c'è rispetto per la maglia azzurra, ma è evidente il malumore all'interno del Palazzo di Trigoria. Il club fa pressing sulla Figc per farle intrapredere la strada di una polizza assicurativa che tuteli o quantomeno risarcisca i club danneggiati dagli infortuni in nazionale. Cosa al momento già allo studio della Fifa stessa dopo il maxi-risarcimento (10 milioni) chiesti dal Bayern alla federazione tedesca dopo l'infortunio di Robben al mondiale. Vista le lentezza della macchina burocratica del massimo organismo mondiale del calcio, c'è da ipotizzare dei tempi lunghi... anzi lunghissimi.

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