Volley Parla Zaytsev, martello della formazione capitolina e della Nazionale «Più continui e incisivi in attacco: così riusciremo a lottare con le migliori»
CosìCarmelo Pittera, allenatore dell'Italvolley argento ai mondiali '78, a proposito di Ivan Zaytsev. Il talento della MRoma, cominciata la carriera da alzatore, tra lo stupore di molti e la perplessità di qualcuno, si è reinventato martello. In due anni è arrivato in A1 e ha disputato un mondiale. Qualcuno lo vede come il protagonista del rilancio azzurro. Ivan guarda al presente, alla sua Roma, al campionato. Tre vittorie e una sconfitta: Roma è quella vista con Forlì o quella dei primi due set di Monza? «Al momento, nemmeno noi sappiamo chi siamo, ma solo che dobbiamo fare punti perché abbiamo un buon calendario, ma siamo consapevoli di non poter essere al top». A Monza lei ha dato la carica per la rimonta. Rispetto all'anno scorso, sono cambiate le sue responsabilità? «Si sono moltiplicate, perché è cambiato il contesto. In queste giornate non ho trovato la serenità per fare tutto quello che mi ero ripromesso. Mi manca la continuità che è il mio primo obiettivo». Giani parla di un gruppo in formazione. Com'è la MRoma vista da dentro? «Un bel gruppo, fatto di gente che vuole di dimostrare a se stessa e al mondo della pallavolo quanto può dare. Dal punto di vista, diciamo meno tecnico, i "vecchi" hanno la stessa voglia di fare caciara, come si dice a Roma, che abbiamo noi giovani». Lei ha giocato in A1, poi in A2, e ora, in un ruolo diverso, è tornato nella massima serie. Quali le differenze? «In A1 non puoi rilassarti; sbagliare un set o una gara può essere deleterio. Tutti sono pronti ad approfittare dei tuoi passi falsi. Ci vuole attitudine al gioco e tanta voglia di vincere». Dove vuole arrivare la MRoma? «Dobbiamo trovare la nostra identità. Abbiamo un'ottima fase punto e in battuta possiamo fare "danni". Stiamo faticando in attacco, ma se riuscissimo a esprimerci con continuità potremmo stare su in classifica e lottare con le migliori. Dipende da come sapremo tradurre in campo il lavoro in palestra». Due anni fa era una scommessa, l'anno scorso la promessa. Dopo un mondiale con un epilogo da protagonista, che ruolo si vuole ritagliare? «Voglio crescere con questa squadra e dare tutto me stesso per vincere con questa società. In futuro spero di diventare un'icona della MRoma; ma devo lavorare, crescere, e capire dove posso arrivare».