Lazio al bivio
Ha girato il mondo. Calcistico, s'intende. Per questo in ogni sfida Edy Reja s'imbatte in ricordi, ex giocatori, allievi, semplici amici. Ma ogni esperienza ha un peso diverso, e i 5 anni a Napoli resteranno per sempre una delle tappe emotivamente più importanti della sua carriera. È anche per questo che la sfida della Lazio ai partenopei, oggi nell'anticipo delle 12.30 all'Olimpico, non è una partita come le altre. Troppo recente il passaggio all'ombra del Vesuvio, troppi i «suoi» giocatori che vestono ancora la maglia azzurra. Tante anche le somiglianze tra quel suo ultimo Napoli e la Lazio attuale, due squadre partite alla grande per poi frenarsi improvvisamente. All'epoca, nella città partenopea, la crisi si prolungò più del previsto e alla fine costò la panchina a Reja. Stavolta il friulano affronterà la gara con la consapevolezza che si tratta di uno snodo cruciale per evitare che la Lazio cada in un tunnel simile. E allora bando ai sentimenti: «Ricevo ancora tanti attestati di stima da Napoli, specie quando la Lazio vince - ha detto l'allenatore - ed è paradossale che i tifosi azzurri possano rallegrarsi per il successo di un'altra squadra. Ma adesso sto pensando solo a come fare in modo che i miei giocatori diano il massimo per ottenere i tre punti». Il clima non è quello festoso di alcune settimane fa. Solo un paio di tifosi all'esterno del centro sportivo di Formello per aspettare i propri beniamini. Le due sconfitte consecutive con Roma e Cesena hanno lasciato il segno. Anche sull'allenatore: «Troppo turnover al Manuzzi? Sì, probabilmente ho sbagliato io. Mi aspettavo risposte che non sono arrivate. Credevo che con quella formazione saremmo comunque riusciti a ottenere un risultato positivo. Non è stato così». Ora la Lazio è al bivio. Abbandonare i sogni di gloria oppure vincere e riconquistare, almeno fino al derby di Milano in serata, la testa della classifica. Per riuscirci Reja tornerà a fare affidamento sulla «formazione base», quella delle cinque vittorie consecutive, con la difesa al completo e il tris di trequartisti Zarate-Hernanes-Mauri alle spalle di Floccari. La squadra, a sentire il tecnico, non ha perso slancio e unità d'intenti. «Avvertiamo scetticismo all'esterno, ma nello spogliatoio c'è ancora grande convinzione. In fondo siamo secondi in classifica». Di fronte un avversario ancora imbattuto in trasferta, con grande qualità in attacco, specie con il recupero di Cavani, e qualche piccola falla in difesa, dove Campagnaro non ce l'ha fatta e sarà sostituito da Santacroce. L'obiettivo biancoceleste è ripartire di slancio. Dimostrare agli scettici che non basta un derby andato male per far cambiare completamente una stagione.