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L'ingegnere Dyer pagherà il suicidio Ferrari ad Abu Dhabi Domenicali amaro: «È stato come perdere una finale ai rigori»

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Perchésarebbe una svolta radicale, la bocciatura di un lavoro che, comunque, ha riportato la Ferrari dai due secondi di distacco dalla Brawn a un titolo perso all'ultima corsa. Nonché l'accantonamento dell'uomo che in prima persona ha scelto e voluto fortemente Fernando Alonso alla Ferrari. Ma è ovvio che per Stefano Domenicali la mattina dopo il dramma sportivo di Abu Dhabi rappresenta in assoluto il peggior risveglio da quando ha assunto la guida della Gestione Sportiva di Maranello. Ancor di più di quando, appena dodici mesi fa, si trovava a dover gestire una delle peggiori annate del Cavallino nell'ultimo decennio. Perché non essere mai in gioco fa male, ma perdere tutto quando già si credeva di aver vinto è ancora più doloroso. «È come perdere la finale dei Mondiali ai rigori», ammette candidamente lui, aggiungendo però che «alla fine non conta solo chi ha sbagliato l'ultimo rigore, ma anche chi non ha giocato alla perfezione le prime partite del campionato». Dice questo per evitare che la rabbia sportiva dei tifosi si trasformi nella voglia di vedere rotolare qualche testa. Una testa che, dopo il clamoroso errore tattico di Abu Dhabi, non potrebbe non essere quella dello stratega Chris Dyer, l'uomo che richiamando Alonso ai box nel momento sbagliato, ha compromesso un titolo che ormai era già in bacheca. Protegge la sua squadra, Domenicali, anche se è evidente che qualcosa cambierà e Dyer non siederà più al muretto della Ferrari durante le gare. Ma succederà in pieno stile Maranello, lontano dai riflettori, senza processi pubblici. Fare finta che niente sia accaduto sarebbe sbagliato, anche perché la Ferrari su questo 2010 aveva puntato tanto in termini di soldi, tempo (la progettazione della F10 era partità già a metà 2009) e prestigio, sacrificando in pratica il finale dell'anno scorso. Ora si è capito che senza trovate geniali è inutile avviarsi con tanto anticipo. Ecco perché da oggi in poi la parola d'ordine a Maranello sarà innovazione. E se i tecnici «storici» della Rossa non ne saranno capaci, sono già pronte le contromisure. Pat Fry dalla McLaren non sarà l'unico acquisto di Maranello: si parla già di contatti con altri ingegneri Renault che hanno accompagnato Alonso nei primi due titoli iridati. È chiaro che qualcosa potrebbe cambiare anche dal punto di vista dei piloti. Massa e la Ferrari non sono mai stati così lontani. Il 2010 è stato il peggior anno del brasiliano alla Rossa e Felipe non si è limitato a raccogliere poco, ma ha anche messo in imbarazzo più volte la squadra. Al di là delle smentite di rito, la Ferrari si starebbe muovendo per sostituire il brasiliano. Gli indiziati sono i soliti: Kubica in primis, Sutil in alternativa. Le novità non tarderanno ad arrivare.

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