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«Ho capito solo al traguardo»

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Seper Alonso «questa resta una stagione da dieci» (anche se sulla strategia dice che si doveva seguire Button), per il tedeschino è da dieci e lode. Terzo in classifica, come Raikkonen nel 2007, alla fine ha centrato il quinto successo stagionale e vinto la corona con 256 punti. Piangeva dentro il casco e fuori sul podio. Leggenda o no, avrebbe scoperto solo a fine gara che era campione del mondo: «È vero – dice Vettel - non sapevo nulla finché non sono passato sotto la bandiera a scacchi. Dopo aver passato la linea il team mi ha detto: "Sei messo bene, adesso dobbiamo aspettare gli altri e capire che succede". Io non mi rendevo conto, poi via radio mi hanno urlato che ero campione del mondo!». Quanta tensione: «È stata una stagione dura e difficile sia dal punto di vista fisico che mentale. Ma ho sempre creduto in me stesso, nel team e nella macchina. C'è stata una incredibile battaglia in questo campionato. Tutti noi potremmo scrivere un libro sulle nostre disavventure quest'anno. Che viaggio incredibile». È il secondo tedesco a vincere un Mondiale dopo Schumacher, il passaggio del testimone. A tarpare le ali di Webber ci ha pensato il suo stesso team. Tanti episodi che hanno eroso le certezze del pilota. Ma l'australiano non si ritira e annuncia: «Ci riproverò l'anno prossimo». Tristezza e delusione in Ferrari, clima opposto in quello Red Bull dove il capo Horner sintetizza: «In certi momenti non riuscivo nemmeno a respirare. Un lavoro incredibile. Mark era in difficoltà con le morbide, la Ferrari ci ha copiato e Vettel ne ha approfittato». Si era detto che solo la Red Bull poteva perdere il titolo con quella meraviglia a quattro ruote firmata Newey, e così non è stato. Gia. Ori.

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