Delusione mondiale
Questol'epilogo della finale a squadre di fioretto maschile ai Campionati mondiali di scherma in corso di svolgimento a Parigi. Andiamo con ordine. L'Italia di Andrea Baldini, Stefano Barrera, Valerio Aspromone e Andrea Cassarà si giocava la finale iridata contro la Cina. Siamo sul 44-43 e l'ultima stoccata è «doppia». L'arbitro assegna alla Cina la stoccata e «spiega» lo svolgimento dell'assalto appena conscluso, ma non assegna ancora la vittoria finale alla Cina. Infatti Andrea Baldini che era in pedana a questo punto avrebbe potuto chiedere la consultazione della moviola che avrebbe potuto ribaltare (come spesso accade) la prima decisione dell'arbitro. L'atleta cinese Shang Lei, invece, senza attendere la fine della spiegazione e l'assegnazione ufficiale della vittoria si toglie la maschera ed esulta per la medaglia d'oro. Lo stesso fa la sua panchina che si esibisce in un'invasione di pedana per festeggiare il titolo iridato. A questo punto giungono le proteste del commissario tecnico Stefano Cerioni e il successivo ricorso presentato dal capodelegazione azzuro Andrea Cipressa. Il ricorso si articola su tre principali argomentazioni. Primo, l'atleta cinese merita il cartellino giallo per essersi tolto la maschera. Secondo: la panchina cinese merita il giallo per aver invaso la pedana prima dell'assegnazione della vittoria. Terzo: i cinesi meritano il cartellino nero (con annullamneto della gara e vittoria a tavolino per gli Azzurri) per aver abbandonato la pedana senza salutare la squadra avversaria, come invece richiede il rigido codice internazionale della scherma. La premiazione ad ogni modo c'è stata: la Cina è medaglia d'oro, l'Italia d'Argento e il Giappone è di bronzo. La decisione sul ricorso azzurro verrà con ogni probabilità presa questa mattina. Intanto quella gara a squadre tanto attesa da cui i quattro fiorettisti azzurri si aspettavano il riscatto da un tabellone individuale piuttosto deludente è terminata in un modo surreale, che nesusno poteva prevedere. Nelle prove individuali gli azzurri del fioretto non avevano brillato. Andrea Cassarà e Valerio Aspromonte erano usciti nei 64, sconfitti rispettivamente, con l'identico punteggio di 15-13, dal greco Kontochristopoulos e dal polacco Zawada. Il migliore azzurro era stato il siciliano Giorgio Avola, che dopo aver superato in rimonta per 15-14 il coreano Choi, si è arreso nel tabellone dei 16 per 15-11 a Sintes. Lo stesso Andrea Baldini non brillava: liquidava in fretta per 15-6 il brasiliano Shimbo al primo turno; poi nei sedicesimi di finale perdeva dal francese Sintes.