«Morganti condizionato»
Vendettanon c'è stata. Edy Reja perde il secondo derby su due dall'arrivo a Roma e vede interrotta la striscia vincente della sua squadra. Ma l'amarezza più grande resta per le tante decisioni arbitrali contestate dai biancocelesti: «A un certo punto i miei calciatori mi hanno detto che non si poteva continuare a giocare contro dodici - accusa il tecnico - io so solo che prima della partita la Roma si era lamentata della designazione e adesso non può certo farlo. Forse tutte quelle critiche hanno condizionato l'arbitro». Poi Reja parla dei singoli episodi: «Il rigore su Mauri era netto. Non conta se c'era il fuorigioco di Dias, l'arbitro non l'aveva fischiato. Sull'azione del secondo rigore Baptista fa fallo su Lichtsteiner e poi c'erano due giocatori a terra, Stendardo per un colpo alla testa. In questo caso di solito si interrompe il gioco. Infine vi segnalo il mani di Simplicio nel recupero». Tanto che negli spogliatoi «i ragazzi mi hanno detto che forse c'è qualcuno a cui non piace il nostro primo posto in classifica». Al di là degli episodi, però, per lunghi tratti di gara la Lazio non è sembrata giocarsi il derby fino in fondo: «Non siamo entrati in campo con la giusta tensione agonistica - ammette l'allenatore - o almeno non con quella che bisognerebbe mettere in partite del genere. Probabilmente nel primo tempo non eravamo "giusti"». Farà discutere la scelta di inserire Rocchi, modificando un assetto che aveva dato ampie garanzie nelle partite precedenti: «Volevo due punte per avere più profondita - dice Reja - perché ero convinto che a centrocampo avremmo avuto il gioco in mano. In fondo al loro mancava gente come Pizarro. Ma non è stato così». Nel secondo tempo l'ingresso di Zarate ha rivitalizzato i biancocelesti. «Abbiamo fatto meglio, avremmo anche meritato il pareggio, ci sono state alcune occasioni». Una è capitata sui piedi di Hernanes. «È stato un peccato - recrimina Reja - se avesse provato un pallonetto sarebbe stato gol». Proprio dal brasiliano ci si aspettava qualcosa in più: «Dal punto di vista tecnico ha fatto diverse giocate importanti. Forse è mancato un po' sul piano dell'intensità. Ma era il suo primo derby, avrà pagato questo aspetto». Adesso la Lazio si trova nella situazione di dover gestire una sconfitta, come non accadeva da tempo, e in più arrivata proprio nel derby. «Noi siamo ancora primi - spiega l'allenatore goriziano - e ai ragazzi, che erano davvero molto giù, ho detto che non devono rimproverarsi niente e che si deve subito ripartire. Siamo ancora lì e ricominceremo a giocarci le nostre carte domenica dopo domenica per restare in quelle posizioni. Certo, ci dispiace aver perso contro la Roma, che è comunque una squadra importante. Sentivamo tutti il derby, anch'io ero molto emozionato quando sono uscito dal tunnel degli spogliatoi». Fortunatamente mercoledì si torna subito in campo. «È un bene dover pensare già a Cesena, ci aiuterà a toglierci di dosso le scorie di questa partita».