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La Juventus incerottata supera il Cesena in dieci

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LaJuventus batte 3-1 il Cesena e si porta a meno quattro dalla capolista Lazio e a meno uno dall'Inter: non male, per una squadra che aveva cominciato la stagione con il freno a mano tirato e che si trova ogni domenica a fare i conti con l'infermeria strapiena. Quest'anno, però, la Signora ha una testa diversa da quella di pochi mesi fa e anche ieri, passata in svantaggio, lo ha dimostrato: non si è persa d'animo, ha pareggiato con Del Piero su rigore per una spinta di Pellegrino su Bonucci («non c'era, altrimenti dovrebbero darne duecento a partita», ha detto alla fine Ficcadenti) e poi ha piazzato le zampate decisive con Quagliarella prima di metà gara e con Iaquinta nel finale. Il Cesena è pian piano scomparso, penalizzato anche dal rosso subito da Pellegrino quando ancora si era sull'1-1: «Se manterremo questo spirito, andremo lontano – ha gongolato alla fine Del Neri - Stiamo vivendo un campionato strano, ci sono solo 14 punti tra la prima e l'ultima. Voglio e dobbiamo rimanere attaccati al treno il più possibile, poi in primavera faremo i conti». Avanti così, allora. Anche se Felipe Melo ha accusato un problema muscolare («ma spero di averlo mercoledì a Brescia», quando potrebbe rientrare anche Chiellini) e se Buffon – ieri presente per la prima volta in stagione allo stadio in occasione della festa per le "stelle bianconere" – non è passato negli spogliatoi a salutare i compagni. Dettagli, pare. Il tutto, mentre Aquilani si gode la Juve: «Abbiamo dimostrato di essere una squadra vera, vincere partite come questa fa bene al morale. Krasic? Lo aspettiamo a bracia aperte, ma possiamo vincere anche senza di lui».

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