Reja cerca il primo successo sui cugini "Vendichiamo il ko dell'anno scorso"
Solo chi sa di essere davvero forte può evitare qualsiasi pretattica. Edy Reja in questo momento si sente così, e non solo perché la classifica dice che la Lazio è la prima della classe. E allora bando agli atteggiamenti prudenti, alla scaramanzia, alla filosofia del volare bassi. Per una volta la Lazio si presenta al derby da favorita e dovrà comportarsi di conseguenza, aggredendo l'avversario, cercando una vittoria che, per come si sono messe le cose, significherebbe «fare fuori» una possibile avversaria per la volata verso la Champions. Reja non ha paura di dire che quello di oggi sarà un match molto particolare. «Una partita che sento molto, anche se magari all'esterno cerco di non farlo vedere», spiega l'allenatore. «Vogliamo vendicare il derby della passata stagione - continua - quando abbiamo giocato meglio e avremmo anche potuto chiudere la partita se avessimo realizzato il rigore, ma poi abbiamo perso». L'atteggiamento spavaldo traspare anche dal fatto che il tecnico svela senza misteri il modulo che utilizzerà e spiega che la scelta l'aveva presa già a inizio settimana, indipendentemente da quello che avrebbe deciso il dirimpettaio Ranieri: «Giocheremo con il 4-3-1-2 - dice - perché voglio una squadra propositiva, capace di dettare legge in campo con maggiore pericolosità rispetto alle ultime occasioni. Il primato, in parte, ci ha condizionato in maniera negativa, non sempre abbiamo espresso appieno il nostro potenziale. Ma il derby è una gara diversa, e noi siamo in grado di giocarcela alla pari come possiamo fare con qualsiasi squadra». In campo, al fianco di Sergio Floccari, ci sarà Tommaso Rocchi. Reja non lo dice esplicitamente, ma lo fa capire, così come dimostra anche l'ultima rifinitura. Bisognerà sfruttare il killer instinct che il capitano ha dimostrato di possedere già nelle precedenti stracittadine. Zarate partirà dalla panchina pronto a subentrare a partita in corsa se fosse necessario un cambio di ritmo. In difesa confermato l'utilizzo di Stendardo al posto dello squalificato Biava: «L'anno scorso, al mio arrivo, è stato uno degli uomini in più. È un giocatore di sicuro affidamento e ha anche le doti caratteriali giuste per giocare una partita del genere». Di fronte ci sarà un avversario messo in ginocchio da una lunga serie di infortuni: «Ma l'esperienza mi insegna che in queste situazioni i giocatori che vanno in campo raddoppiano gli sforzi e sono capaci di grandi imprese», frena Reja. «La Roma è comunque una grande squadra che può schierare giocatori come Vucinic e Menez. Batterla sarebbe un segnale importante, non solo per la classifica o la rivalità cittadina». Quella comunque c'è e sarebbe inutile negarlo: «Io abito in centro e questa pressione l'ho avvertita in prima persona - dice l'allenatore - Da una settimana tutte le persone che incontro mi chiedono di questa partita. Dal canto mio sono molto emozionato, probabilmente sarà la gara più importante che ho mai affrontato. Ma dalla squadra, oltre alla tensione giusta, voglio anche serenità per non rischiare di scivolare nel nervosismo. Dobbiamo avere la consapevolezza dei nostri mezzi».