Derby nel cuore
Parolee musica di Zdenek Zeman. Nella sala stampa di Formello scese il silenzio, il filo di fumo emanato dalla sigaretta accesa dal boemo continuò a salire verso il soffitto, tutto il resto rimase immobile. Era il novembre del 1994, il tecnico di Praga affrontava per la prima volta la stracittadina di Roma. Oltre sedici anni dopo la sua idea è rimasta la stessa. Ma oggi, accanto alla parola derby, l'allenatore affianca tante emozioni. «Ho vissuto due esperienze importanti - ammette Zeman a Sky Sport - e posso dire che quando arriva il derby l'intera città viene coinvolta da un'atmosfera che spesso influenza anche i calciatori delle due squadre». A quali colori è rimasto più legato? «Nella capitale ho avuto grandi soddisfazioni, sia da una parte che dall'altra. Più che ai colori sono rimasto legato alla città, e quindi faccio il tifo per la città. Roma e Lazio sono due realtà differenti: i tifosi giallorossi sono più numerosi, e vivono con maggior entusiasmo le prestazioni della squadra. I romanisti se la loro squadra vince per uno a zero su autogol all'ultimo minuto sono felici ugualmente, i sostenitori della Lazio se vinci tre a zero ti chiedono perché non hai segnato il quarto gol». È sorpreso dal primo posto della Lazio? «Ero più sorpreso nella passata stagione quando la situazione era ben diversa e i risultati non erano buoni. La Lazio è una formazione che riesce a mettere in campo grandi motivazioni, è stato fatto un buon lavoro: a essere sincero mi sorprende vederli in cima alla classifica. Ma sono ancor più sorpreso nel vedere la Roma così in basso perché è la squadra che ha un organico importante». Domenica mancherà Totti: il capitano della Lazio ha detto che per i biancocelesti sarà uno svantaggio. «Non c'è Roma senza Totti. Francesco è da sedici anni che tiene in piedi questa squadra, l'ha presa sulle spalle sia nei momenti difficili che in quelli esaltanti. È il giocatore più importante di Ranieri, tuttavia la Roma ha dimostrato di saper vincere anche senza di lui. In campo o fuori, Totti resta il miglior calciatore italiano». Ci faccia un pronostico. «È una sfida che sfugge a ogni tipo di pronostico. Entrambe le squadre hanno una gran voglia di vincere. La Roma ha tutto da perdere, e per forza di cose deve iniziare a fare punti. La Lazio ha il vantaggio di poter scendere in campo con maggiore tranquillità: comunque vada manterrà il primato in classifica». Ci dica almeno l'uomo derby. «Non ci sarà un uomo decisivo, nel calcio vince sempre il gioco di squadra. Questa è una partita che si gioca molto sulle emozioni, sullo stato d'animo dei protagonisti». Reja e Ranieri, su chi punta? «Sono due tecnici esperti, navigati, che da anni sono nel mondo del calcio. Conoscono il fatto loro, ma sono lontani dalla mia filosofia di calcio». Secondo lei i biancocelesti hanno le potenzialità per arrivare fino in fondo? «Finora non si intravede una squadra che possa esercitare il proprio dominio sul torneo, quindi ci può stare che la Lazio possa lottare per il vertice fino alla fine. Ma ritengo che l'Inter abbia ancora qualcosa in più delle altre. La Juve? Non è attrezzata per lo scudetto». Insomma Zeman, chi vincerà tra Lazio e Roma? «La vittoria serve più alla Roma che alla Lazio». E se vincesse la Lazio? «Sarebbe un successo significativo dal punto di vista delle ambizioni, i biancocelesti supererebbero un importante esame di maturità».