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Derby -2. La Lazio sogna

L'attaccante della Lazio Tommaso Rocchi

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Non c'è derby senza sfottò, ed era ovvio che ad alzare la temperatura prima della stracittadina sarebbero stati loro, Totti e Rocchi, i capitani di Roma e Lazio. Il primo non potrà essere della partita, probabilmente non sarà neanche allo stadio, ma non ha voluto lesinare una stoccata ai rivali cittadini. «Il derby? Lo vincono loro, segna Floccari su rigore», ha detto il numero dieci giallorosso, alludendo all'attaccante calabrese che, nell'ultima stracittadina, si fece parare un penalty decisivo. La risposta biancoceleste non si è fatta attendere. Per il capitano Rocchi «l'assenza di Totti nel derby è un vantaggio per la Roma, lo dicono i numeri». Poi la difesa del compagno: «Floccari oltre a essere un ottimo calciatore è anche una persona di grande spessore. È ovvio che desidera riscattarsi, e per farlo gli basterà continuare a giocare come ha fatto fino ad ora».   La vigilia del derby è da sempre fatta di queste cose. Frecciate, sfottò, sfide. Senza esagerare per evitare di surriscaldare gli umori della piazza. Rocchi, peraltro, è un esperto. Di sfide cittadine ne ha già vissute dodici, e se c'è una persona capace di caricarsi al meglio per questa gara è proprio lui. Cinque gol ai giallorossi, di cui ne ricorda in particolare uno: «Il primo che segnai, il 6 gennaio 2005. Magari non fu bellissimo, ma importante. La Lazio non vinceva il derby da 5 anni». Anche per questo Reja sta pensando proprio a lui per la partita di domenica. L'amichevole disputata ieri a Formello contro la Primavera di Bollini ha confermato le sensazioni. Davanti a una folla di oltre cinquemila tifosi accorsi al centro sportivo per incitare la capolista, il tecnico ha provato ancora il 4-3-1-2 con Hernanes dietro alle due punte Floccari e, appunto, Rocchi. In questo caso si accomoderebbe in panchina Zarate, anche se è ancora presto per ipotizzare scelte definitive. Rocchi, dal canto suo, vuole farsi trovare pronto all'appuntamento. Ma da buon capitano vuole anche caricare chi, come Hernanes, giocherà domenica il derby per la prima volta: «Qualcosa ha già capito - ha spiegato il veneziano - ma una rinfrescatina gliela darò sabato notte, quando dormiremo nella stessa camera a Formello». Per il resto l'attaccante si augura di vedere una bella partita in cui «conteranno poco i pronostici e la classifica, ma solo tutto quello che ogni squadra sarà capace di gettare sul campo nei cento minuti di gioco». Di fronte ci sarà una Roma «che mi è sembrata in ripresa, con tanti giocatori temibili a partire da Vucinic e Menez che sono in gran forma». Ma, dall'altro lato, c'è la consapevolezza che, dopo tanti anni, la Lazio può davvero spaventare i giallorossi: «Siamo allo stesso livello, ce la giocheremo alla pari. Noi siamo un gruppo molto solido e compatto, è difficile giocare contro di noi, complicato farci gol. Abbiamo ritrovato armonia e i risultati ci hanno dato maggiore convinzione». L'obiettivo sarà soprattutto riscattarsi dopo i due derby della passata stagione, quando la Lazio giocò meglio ma in entrambe le occasioni uscì sconfitta dal campo: «Quest'anno - spiega Rocchi - preferisco giocare peggio ma vincere». Alla fine sarà comunque gran festa: «Io la sfida con la Roma l'ho sempre vissuta come una partita bellissima da giocare. Il contorno, invece, dimostra come si vada anche oltre alla rivalità sportiva. Ma in questo momento dobbiamo concentrarci sul lavoro senza farci schiacciare troppo dalla pressione. Vincerà chi l'avrà preparata meglio». Parola di capitano. Parola di uomo-derby.  

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