Facce da derby
Per una domenica essere la capolista non conterà nulla, anzi potrebbe rivelarsi uno svantaggio. Perché nel derby i valori si azzerano, e spesso la squadra che vi arriva più in affanno trova energie insperate e riesce a ribaltare il pronostico. Perché il derby è una partita particolare. Per uomini veri, direbbe la pubblicità. Non a caso ci sono stati tanti grandi giocatori in difficoltà nella stracittadina mentre altri vi hanno trovato la massima esaltazione. I tifosi ricambiano, regalando eterno affetto a chi è stato capace di fare uno sgambetto ai rivali giallorossi. Nella Lazio attuale sono 4 i giocatori che hanno già gonfiato la rete alla Roma. Il ruolo di castigatore va a Rocchi, ben 5 gol ai giallorossi di cui alcuni rimasti nella storia, primo fra tutti il 3-1 del 6 gennaio 2005, in un trionfo aperto da Di Canio e Cesar. C'è poi Ledesma, due gol ai giallorossi coincisi con una vittoria (3-0 nel dicembre 2006) e una sconfitta (3-2 per la Roma nell'ottobre 2007). Infine Zarate e Lichtsteiner in un altro derby rimasto storico, quel 4-2 dell'aprile 2009 col record di gol realizzati dalla Lazio alla Roma in campionato. Saranno soprattutto loro, in una settimana caratterizzata dall'attesa spasmodica, a dover spiegare ai compagni cosa significa il derby a Roma e, soprattutto, come approcciarsi alla gara con la carica giusta e non fallire l'appuntamento. In particolare dovranno farlo capire a Hernanes, che potrebbe essere l'unico di sponda biancoceleste a debuttare domenica nella stracittadina. Un'idea il brasiliano se l'è già fatta, visto che lui stesso ha confessato come sull'areo che per la prima volta lo ha portato a Roma abbia già incontrato dei tifosi che gli hanno chiesto di segnare ai giallorossi. Il «Profeta», sperando mantenga questa fama, ha promesso di riuscirci, consapevole che «manca solo questo per entrare definitivamente nel cuore dei tifosi». Se Reja non dovesse applicare rivoluzioni particolari a guidare l'attacco ci sarà ancora Floccari, che dell'unico derby finora disputato non ha un bel ricordo, visto che nell'aprile scorso sbagliò il rigore che avrebbe potuto portare la Lazio sul 2-0 ed evitare la beffa firmata Vucinic. I tifosi gli stettero vicini, lui si riprese e ora non vede l'ora di riscattarsi. Anche se, ha specificato scherzando, «se capita un altro rigore lo lascio tirare a Hernanes...». Anche per Stendardo potrebbe essere una partita particolare. L'ultima gara in cui è partito titolare è stato proprio il derby di ritorno della passata stagione, quando un contrasto con Toni gli costò la frattura del setto nasale. L'indisponibilità di Biava potrebbe rilanciarlo nell'11 proprio contro la Roma: la chiusura di un cerchio. C'è infine Reja, che la Roma non l'ha mai battuta. È uno dei pochi allenatori ad aver ammesso che il derby non è e non sarà mai una gara normale, e che vale molto più dei tre punti. Dalla sua, oltre all'onestà, anche il fatto che quest'anno, vedi Cagliari e Palermo, a sfatare i tabù ci sta prendendo gusto.