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Simone Pieretti Allegri, ma non troppo: il livornese scapigliato pareggia una partita incredibile contro il Real Madrid mettendo una seria ipoteca sulla qualificazione (l'Auxerre ha battuto l'Ajax).

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Nonsolo: supera Van Basten a 126 in rossonero e mette al tappeto i galacticos mandando il Diavolo in paradiso. Ma solo per pochi minuti. Pedro Leon pareggia a tempo scaduto trovando impreparato Abbiati. Mourinho ha una squadra di primi violini, architetti che all'occorrenza sanno fare i manovali. E lo fanno in maniera eccellente. Il senso di riconoscenza di Ibrahimovic nei confronti del suo ex allenatore è esemplare: lo svedese fallisce due occasioni clamorose nel giro di un quarto d'ora. Poi il Real colpisce, a novanta secondi dall'intervallo. Sergio Ramos anticipa Ronaldinho sulla propria trequarti campo e avvia l'azione che, rifinita da Di Maria, porta alla conclusione Higuain: l'argentino incrocia il tiro e in diagonale batte Abbiati. Dopo un'ora Allegri richiama in panchina Ronaldinho per Inzaghi, e arriva la magìa. Pepe fallisce l'intervento lasciando via libera a Ibrahimovic, il cross dello svedese trova impreparato Casillas che consente a Superpippo di mettere dentro di testa a porta vuota. Uno a uno. Poi ancora lui, nove minuti dopo. Gattuso lo lancia in profondità – c'è un metro di fuorigioco – Inzaghi finta il pallonetto e fa passare la palla sotto i piedi del portiere. Milan due, Real Madrid uno. Gli spagnoli alla fine trovano un insperato pareggio. Due a due, cuore Milan, talento Real.

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