Presidenti serpenti su Cassano
Scherzia parte, il caso limite è quello della Juventus che, nell'atto stesso in cui battendo il Milan, recupera la prospettiva dell'alta classifica, deve purtroppo contare «i pezzi» come dice la «Stampa», con Martinez e De Ceglie che potranno tornare utili soltanto con l'anno nuovo, Manninger fermo per un mese, Bonera uscito in barella dal Meazza e Chiellini forse indisponibile per la partita di giovedì col Salisburgo per l'Europa League. Quanto a litigi, non c'è che da scegliere. Dominante è il caso di Cassano che rischia addirittura l'esclusione dalle file della Sampdoria e la rottura del contratto con il presidente Garrone, per aver disertato un suo invito e reagito villanamente al suo rimprovero, rifiutando quelle scuse che due giorni dopo ha tentato di presentare, giustificando la sua sortita con le preoccupazioni per la gravidanza della moglie. Mentre scriviamo, non si sa ancora se il «boss» tornerà sulle sue decisioni o se insisterà nella scomunica dell'indomabile fuoriclasse barese, ma è caratteristico del calcio italiano che gli altri presidenti di club non abbiano plaudito al rigore di quello doriano ma si siano cominciati a chiedere se non fosse già il momento di prendere contatto con il procuratore di Cassano per assicurarsene i servizi l'anno prossimo. Il nervosismo frutto della stanchezza a sua volta provocata da un calendario da manicomio, serpeggia in molte squadre. La Tv ci ha mostrato domenica, con insistenza poco opportuna, la violenta reazione di Totti dopo l'espulsione dal campo, in società con un giocatore del Lecce, da parte del disastroso arbitro Gervasoni. Qualcuno ha scritto, secondo noi opportunamente, ricordando il dramma che il grande giocatore romano sta vivendo in una stagione per lui tanto avversa, che speriamo si dissolva miracolosamente come è accaduto per la crisi tecnica del club giallorosso e come potrebbe accadere per quella sociale visto che scade proprio domani il termine per la presentazione dell'offerte vincenti per il passaggio di proprietà della Roma. E ci si permetta di formulare un augurio o, se si preferisce, un suggerimento: che gli acquirenti delle azioni sociali cioè prevedano l'utilizzazione nel nuovo gruppo dirigente anche di Rosella Sensi. Sarebbe una mossa accorta sia per rendere giustizia alla giovane donna che si è accollata, in questi anni, con grande impegno la delicatissima eredità di suo padre e, in ogni caso, consentirebbe ai suoi successori di ambientarsi gradualmente alla guida del club, che non è un mestiere alla portata di tutti. A proposito di litigi, potremmo fare un elenco infinito, citando per esempio col battibecco di Ranieri contro lo juventino Blanc, il contrasto nell'Associazione Calciatori tra il presidente Campana e il terzino Oddo, a proposito del minacciato sciopero contro la Lega (in proposito si pronuncerà la presidenza della Federazione). Ma infortuni e litigi sono così frequenti non tanto per colpa della tensione che il calcio-spettacolo ingenera in tutti i suoi protagonisti e che il sistema mediatico moltiplica con un tambureggiamento quotidiano, quanto del famigerato calendario che non dà tregua. Ma a parlare di riforme non ci pensa nessuno. Pare che vada vebe così, alla maniera dell'esercito borbonico: facimmo ammuina!