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Passo indietro: salta l'incontro tra Aic e Lega

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Legià complicate trattative per il rinnovo del contratto collettivo dei calciatori sono state sconvolte da un nuovo colpo di scena. Il sindacato si sta lentamente spezzando in due. Da una parte i vertici politici, capeggiati dal presidente Sergio Campana, intenti a proseguire il braccio di ferro con i club, tanto da rifiutare l'incontro di oggi in Federcalcio con la Lega (una delegazione dell'Aic consegnerà comunque una bozza di contratto al presidente Giancarlo Abete). Dall'altra una sempre più folta schiera di giocatori, rappresentati dal portavoce Massimo Oddo, improvvisamente più vicini alle posizione delle società. Come mai il difensore del Milan, fino a pochi giorni fa intransigente capo-rivolta ha cambiato idea? «Ho incontrato gli esponenti della Lega - ha spiegato Oddo - e verificato la sussistenza di larghe e soddisfacenti intese sui punti contestati (disciplina dei fuori rosa e dei trasferimenti, ndr). Scioperare ora non avrebbe senso». La posizione di Oddo sembra godere dell'appoggio di molti giocatori: «Ho parlato e ricevuto consensi incondizionati da tantissimi calciatori». Del resto se il sindacato ha deciso di inasprire la polemica con la Lega, qualcosa di vero nelle parole di Oddo dev'esserci. Come qualcosa di vero c'è nel tentativo di costruzione di un sindacato alternativo all'Aic: dovrebbe chiamarsi Associazione nazionale calciatori (Anc) e nascere nel giro di poche settimane. Intanto il rinnovo del contratto collettivo è lontano («Non presentandosi alla trattativa il sindacato si assume una responsabilità pesante» ha accusato il presidente della Lega Maurizio Beretta). E il rischio sciopero rimane come uno spettro sullo sfondo.

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