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Umiltà, grinta, cuore, concretezza, spirito di sacrificio.

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Ciprova Ledesma, migliore in campo a Palermo, a sintetizzarle nel consueto messaggio postpartita sul suo sito internet: «Una Lazio gigante, combattiva riesce in una grande e meritatissima impresa - scrive l'argentino - batte il Palermo in una partita complicatissima, forse la più difficile finora». L'entusiasmo è contagioso. Zarate pronuncia parole impensabili fino a qualche tempo fa: «È vero, mi sto sacrificando in un ruolo non mio, ma se serve per tenere così in alto la Lazio sono ben contento di farlo». Fa parte dell'anima sudamericana della Lazio anche Muslera, che ha blindato il risultato con un paio di interventi miracolosi: «Sono contento di aver contribuito al grande sacrificio che ha fatto tutta la squadra - dice il portiere - ma questi risultati sono figli del gioco che stiamo producendo. La fortuna è importante, ma la testa della classifica è meritatissima». Gli fa eco Brocchi: «Chi spiega il nostro campionato solo con la buona sorte non capisce niente di calcio. Noi andiamo avanti con la serenità che ci dà il mister. Scudetto? Non siamo partiti con questo obiettivo e continua a non essere per noi. Ma dobbiamo cercare di continuare a vivere domenica dopo domenica. Certo, siamo euforici». Dias si gode «il gol più bello che ho realizzato in tutta la mia carriera», mentre a chiudere il giro dei commenti trionfalistici è il presidente Lotito: «È una vittoria di carattere - dice il numero uno biancoceleste - e non bisogna confondere i valori morali, la grande umiltà, lo spirito di sacrificio con la fortuna. Tutto questo è riduttivo. In ogni caso vincere a Palermo è il modo migliore per prepararsi al derby».Car. Sol.

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