La Roma vince ma Totti rovina la festa
La Roma ottiene la terza vittoria in casa dopo quelle contro Inter e Genoa, ma che tristezza. A parte i diecimila spettatori paganti, segno tangibile della crisi di presenze negli stadi d'Italia, di questa partita rimarrà soprattutto il ricordo del brutto episodio dell'espulsione di Totti, assieme ad Olivera per reciproche scorrettezze(sgambetto del giocatore del Lecce, a palla lontana, e reazione con manata del capitano romanista), e soprattutto di quanto è successo al momento dell'uscita dal campo dei due reprobi. A Totti infatti sono saltati i nervi, al punto che, mentre se ne andava, ha tentato di farsi giustizia da solo nei confronti del rivale, ed è stato trattenuto con fatica da cinque persone. La scena è stata notata anche dal ct azzurro Cesare Prandelli, presente in tribuna Vip: chissà se avrà ancora voglia di chiamare il capitano della Roma per un'ultima partita in azzurro assieme a quel Cassano appena messo fuori rosa dalla Samp per isoliti motivi comportamentali. A domanda precisa su Cassano, durante l'intervallo, Prandelli ha risposto solo con un sorriso alla «è meglio lasciar perdere». Per Totti quello odierno è stato un anticipo di Halloween, e quindi una serata da incubo. Il 'rossò mostratogli da Gervasoni gli impedirà di giocare il derby di domenica prossima contro la Lazio. Cercherà di sfogare la sua rabbia in Champions martedì a Basilea, ma visto il rendimento attuale del n. 10 (fino al momento della cacciata dal campo era stato tra i peggiori della Roma) forse per la squadra di Ranieri la sua assenza nella stracittadina potrebbe non rivelarsi un handicap, specie se Menez deciderà di mostrare tutto il suo talento. Dovrà migliorare anche Vucinic, che oggi ha segnato un gol alla sua ex squadra ma soprattutto ha sprecato troppo, divorandosene almeno altri due (in particolare un'occasione impossibile da sbagliare, al 93'). Per questo, nonostante il notevole impegno profuso, è impossibile assegnare al montenegrino il titolo di migliore in campo. Contro un Lecce ben messo in campo da De Canio, ma che in trasferta aveva già preso 4 gol contro Milan e Juventus, la Roma ha sofferto nel primo tempo, soffrendo il gioco dei pugliesi e facendo perdere la pazienza al poco pubblico dell'Olimpico, che l'ha sonoramente fischiata al termine della prima metà di gioco. Fino al 47' era stata la sfida delle traverse, prima quella dell'ex romanista Corvia con un bel destro all'11', poi quella del 28' di Borriello dopo intervento decisivo di Rosati su Totti. Al 33' a centrare il legno sopra la testa del portiere dei pugliesi era stato invece Vucinic, sul quale quattro minuti dopo ancora Rosati rimediava con un provvidenziale intervento di piede. Al 40 e 42' doppia occasione per il Lecce, prima con Corvia da distanza ravvicinata e poi con Nicolas Burdisso che respingeva sulla linea di porta una conclusione ancora di Corvia. E proprio il maggiore dei due fratelli argentini, che non avrebbe dovuto giocare ed è stato schierato da Ranieri solo perchè Mexes ha avuto un attacco d'influenza, sbloccava il risultato al 17' st elevandosi a colpire di testa su cross di Riise dalla sinistra. Il gol zittiva i fischi della curva sud, Borriello spizzava ancora la traversa, Vucinic sbagliava su cross di Cicinho al 27', per rifarsi tre minuti dopo con una percussione conclusa da un diagonale vincente. Totti, che seguiva l'azione ma era lontano dal pallone, veniva sgambettato da Olivera e qui nasceva il caso che ha caratterizzato, ed anche macchiato, questa partita. Non sarà stato il calcione a Balotelli della finale di Coppa Italia, ma per l'idolo della sponda giallorossa della capitale è un'altra serata da dimenticare, nonostante stavolta ci sia stata la vittoria.