Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il contropiede la chiave della sfida

default_image

  • a
  • a
  • a

Mail principale consiste proprio in questo confronto fra il luminoso presente della squadra biancoceleste e il suo contraddittorio passato, incarnato dall'uomo che in quattro anni l'ha guidata dalle stalle alle stelle e viceversa. Checché ne dica il diretto interessato, io sono infatti arciconvinto che una delle persone alle quali il primato laziale in classifica risulta più indigesto sia proprio lui, l'ex allenatore oggi trasferitosi baracca, scarpe di gomme, cravatta allentata, chewing-gum, Sabatini e burattini alla corte di Zamparini. Dunque non ho dubbi che a girarsi e rigirarsi nel letto sia stato proprio Rossi, un falso mite che mastica amaro e non cova rancore. Mi aspetto dunque che il Palermo rifletta la nevrosi del suo tecnico e scenda in campo come se avesse un fatto personale contro la Lazio, risultando aggressivo, pericoloso e allo stesso tempo - proprio per quest'ansia di far male - scriteriato e fragile. Le condizioni ideali per colpire con calma e al momento giusto, come la Lazio attendista e cinica di quest'anno ama fare. Tutto sta a vedere se Reja è davvero l'uomo della provvidenza e se, in quanto tale, riuscirà a trasmettere il suo lucido pragmatismo a giocatori in gran parte ancora emotivamente legati a Delio Rossi. La partita, non neghiamolo, la sentiamo in modo particolare anche noi tifosi biancocelesti. E non solo perché, nel bene e nel male, l'ex allenatore è ancora una presenza ingombrante nei nostri ricordi. Né soltanto perché ne va del primato in classifica. Il punto chiave è che il Palermo, forte dei due giocatori più bravi del campionato (Pastore ed Hernandez) e capace di qualsiasi impresa in attacco, rappresenta il più serio banco di prova che abbiamo sinora incontrato. Oggi, verso le 2 e mezzo del pomeriggio, ne sapremo molto di più sul conto della nostra squadra e delle sue reali chances in questo campionato, e sapremo anche in quale stato d'animo affronteremo, fra una settimana, la Roma. In otto giorni non ci giochiamo tutto, ci mancherebbe!, ma di certo capiremo chi siamo e dove stiamo andando. Peccato che in nessuna delle due circostanze Olympia sarà lì, in cielo, a ricordarci quanto in alto si può volare (a proposito: lo sapevate che anche nello stemma del Palermo c'è un rapace, un falchetto? Vi fidate, amici aquilotti, dei falchetti?).

Dai blog