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Roma, piove sul bagnato

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Pizarro (Foto Gmt)

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Dopo Taddei, anche Pizarro: a Roma piove sul bagnato. Come se non bastasse il momento tragicomico vissuto al momento dai giallorossi, dopo un avvio di stagione da dimenticare e una sequela infinita di problemi e infortuni, ieri s'è bloccato anche Pizarro. L'anima di questa Roma che fatica a rimettersi in piedi proprio perché non può contare su molti dei suoi uomini chiave. Così, mentre buone notizie arrivano sul fronte De Rossi che pobabilmente potrà tornare a disposizione già sabato contro il Lecce e che sicuramente sarà tra i candidati a una maglia da titolare per il derby della settimana successiva, Ranieri perde il regista cileno. Il metronomo del gioco giallorosso, l'uomo che detta tempi e disegna le geometrie ieri si è fermato durante gli allenamenti. Un fitta nella parte posteriore della coscia sinistra che lo ha costretto a lasciare il campo e a ricorrere alle cure dello staff medico giallorosso. Ci vorrà però una notte di riposo per avere cognizione precisa dell'entità dell'infortunio del cileno (si è detto «molto preoccupato») che solo oggi verrà sottoposto a controllo specialistico. Due le ipotesi. La prima ottimistica che legherebbe questo infortunio ai noti problemi di sciatalgia che da tempo affliggono il giocatore: in questo caso Pizarro potrebbe essere lasciato a riposo per il Lecce e messo dentro in chiave-Lazio. La seconda, quella pessimistica, porterebbe a pensare a uno stiramento al bicipite femorale: difficile definire di che grado. In questo caso lo stop sarebbe almeno di quindici/trenta giorni e Pizarro sarebbe così costretto a saltare anche il delicatissimo derby con la Lazio in programma domenica 7 all'Olimpico. Quello del cileno è solo l'ultimo di una lunga serie di infortuni che hanno falcidiato la stagione giallorossa, a dimostrazione di come il problema all'interno della Roma non si limiti a tecnico e giocatori ma riguardi un po' tutta la società.   Impossibile pensare che il dodicesimo infortunio stagionale (dopo Adriano, Julio Sergio, De Rossi, Riise, Taddei, Mexes, Totti, Castellini, Simplicio, Vucinic e senza considerare coloro chi tra questi si è fermato più di una volta), sia causa solo di una preparazione non ottimale o più semplicemente a casi fortuiti. Sì, certo, «la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo», ma la Roma in futuro dovrà rivedere qualcosa anche dal dal punto di vista medico. Perché ce n'è uno?

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