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Lazio non fermarti

La squadra abbraccia Edy Reja

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Quanti significati ci possono essere in una partita di calcio? In Lazio-Cagliari tanti. Innanzitutto è la gara che può consentire ai biancocelesti di continuare il suo volo, inaspettato, in testa alla classifica. Ma è anche la sfida a una bestia nera che negli ultimi anni, all'Olimpico, è diventata quasi imbattibile, restituendo però il favore al Sant'Elia. Per Edy Reja quella col Cagliari è una sfida particolare. In un momento non felicissimo della sua carriera, Cellino lo chiamò sulla panchina dei rossoblù, che erano in B ma con gente come Zola e Suazo puntavano al salto di categoria. Reja arrivò a stagione in corso e dominò il campionato, conquistando la piazza isolana grazie alla concretezza e alla schiettezza tipiche del suo carattere. A fine stagione Cellino lo chiamò e gli sottopose un rinnovo alle stesse cifre, e lì si consumò la rottura.   «Credevo di aver fatto qualcosa di importante l'anno prima - ha spiegato il tecnico - e così decisi di andare via. Rinunciai alla A, ma poi venne il Napoli e ora sono alla Lazio. In fondo mi è andata bene». Eppure proprio quella Cagliari che ancora lo ama è diventata indigesta per l'allenatore friulano, che anche alla guida del Napoli ha spesso dovuto cedere il passo agli isolani. «Spero non sia la mia bestia nera», scherza lui. Fatto sta che, al di là di quello che dice la classifica, contro il Cagliari non sarà una passeggiata. «Loro giocano bene, e fuori casa finora hanno perso solo a Torino - spiega Reja - noi dovremo essere pazienti perché il Cagliari, specie se dovesse schierare i due trequartisti, intaserà gli spazi. A noi il compito di trovare "l'apriscatole"». Rispetto alla trasferta di Bari il tecnico si aspetta «una Lazio più propositiva, meno rinunciataria. In Puglia ci siamo difesi bene, a volte però non siamo ripartiti. Voglio più pressing». Anche un modo per rispondere a chi lo definisce un «catenacciaro»: «Certe critiche mi fanno ridere. Ho vinto campionati a Cagliari e Vicenza segnando più di ottanta gol. In ogni caso so come devo gestire la squadra». Una squadra che sta volando ma che prima o poi dovrà anche affrontare i contraccolpi di qualche passo falso: «Speriamo che quel momento arrivi più tardi possibile - conclude Reja - però nella mia carriera ho già vissuto situazioni complicate. Quello che posso dire è che mi fido della mia squadra e non potrei chiedere di più rispetto a quanto abbiamo fatto finora». Formazione confermata in pieno, per il turnover si aspetterà la sfida di Coppa Italia col Portogruaro. La gara col Cagliari è troppo importante per non affidarsi ai più in forma. Anche perché a Formello nessuno lo dice, ma il fatto che Milan e Inter abbiano impegni non agevolissimi - rossoneri a Napoli, nerazzurri in casa con la Samp - potrebbe addirittura autorizzare qualche timido sogno di fuga. Sempre che anche Olympia, coi suoi tre giri intorno al campo, faccia il suo dovere propiziatorio. Per vedere lei e la Lazio hanno già acquistato il biglietto 19mila persone. Si va verso i 35 mila spettatori.

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