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Gufi marameo tutti giù dal colosseo

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Inprincipio fu Fascetti da Viareggio 23 anni fa: «Qui a Roma ci sono tanti gufi, ora che siamo tornati in A gli faccio marameo e spero che cadano giù dal Colosseo». Ora anche Edy Reja da Gorizia si è convinto che nella Capitale spesso non si riconoscono amici e nemici e pure fuori dall Raccordo Anulare non è che la Lazio stia riscuotendo grandi simpatie. Zamparini carica la sfida di domenica come se fosse mezzogiorno di fuoco, Cellino risarcirà gli abbonati del Cagliari se la sua squadra arrivasse a fine anno sotto alla Lazio in classifica quasi fosse offuscato dalla sua nota antipatia nei confronti di Lotito. Inoltre non si possono dimenticare tutti quelli che per la stessa ragione del presidente rossoblù sperano da oltre due mesi di vedere un passo falso biancoceleste. Un attacco mirato quasi la Lazio e Reja avvessero commesso il reato di lesa maestà. Invece, Ledesma & Co. si sono meritati il primato in classifica e non è colpa loro se le «grandi» stentano e finora sono indietro e in Europa stanno collezionando brutte figure. Il continuo richiamo alla fortuna come unico motivo della cavalcata della Lazio in queste prime otto giornate è vergognoso perché significa distorcere una realtà fatta sì da episodi favorevoli ma anche da tante giocate di qualità oltre che da un lavoro durissimo durante il ritiro di Auronzo di Cadore. Prima o poi arriverà una sconfitta e le cassandre potranno riprendere fiato ma fa bene il tecnico biancoceleste a chiedere un rispetto maggiore per la sua creatura che sta soltanto cercando di riscattare il deludente campionato dell'anno scorso. Tutto qui, Zamparini e Cellino possono dormire tranquilli.

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