Ciao polpo Paul Ti sia lieve il prezzemolo
Laferale notizia giunta dall'acquario di Oberhauser, in Germania, ci lascia nella costernazione più totale: il polpo Paul non c'è più. L'animale simbolo (a distanza) dei Mondiali di Sudafrica, l'essere che con la sua fame di pronostici aveva predetto il cammino semivincente della Germania nella World Cup, e che poi aveva pure azzeccato il successo della Spagna in semifinale, si è spento nella notte tra lunedì e ieri. Era stata un'esistenza leggendaria, la sua. Il mistero ammantava le sue origini come accadeva per i grandi condottieri dell'antichità: nato in un acquario inglese 2 anni fa, o pescato all'Isola d'Elba sei mesi orsono? I casi della vita lo portarono in Germania, al citato acquario di Oberhauser, dove - se diamo credito alla versione che lo voleva 2enne - già durante gli Europei del 2008 si mise a pronosticare sulle partite (sbagliando 2 previsioni su 6); poi l'apoteosi del 2010, con 8 centri su 8 scommesse (aveva affinato la tecnica). Se invece diamo credito all'altra versione, c'è da pensare che (come si disse del suo meno famoso omonimo McCartney), il Paul originale sia morto e poi sia stato sostituito da un sosia: questa ipotesi sarebbe accreditata da vari indizi disseminati sulla copertina di un disco firmato dallo stesso polpo e diventato subito una hit. Scherzi a parte, il calcio senza il mollusco più famoso del mondo non sarà più lo stesso. La star degli acquari, che scegliendo il cibo da una vaschetta con la bandiera della nazionale pronosticata dava ogni volta i suoi vaticini, non lascia eredi a continuare il suo mito. Un mito su cui, tra l'altro, si sono scatenate le più varie interpretazioni scientifiche: come farà a indovinare? Lo indirizzano in qualche modo gli addestratori o viene attratto da colori particolari (il giallo) o dalle righe orizzontali (della bandiera tedesca, nell'occasione)? Vede nel futuro o è semplicemente il passato remoto di un antipasto di mare? Tutte domande che morranno con lui. Addio Paul: che il prezzemolo ti sia lieve.