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L'immagine finale è quella dell'Olimpico gremito come non si vedeva da tempo che, in piedi e sventolando bandiere, tributa la meritata ovazione ai biancocelesti.

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E,nonostante le frenate del tecnico, la parola scudetto riecheggia sempre più spesso: «Certo se le grandi dovessero tardare ancora un po'...», scherza Edy Reja. Poi torna serio: «Parlare di scudetto non fa per noi. Mancano ancora ventuno punti alla salvezza. Ma non ci nascondiamo, perché ci sono grandi valori in questa Lazio, e non solo tecnici. Nelle prime sei ci siamo di certo». Anche col Napoli qualche anno fa, Reja si ritrovò in testa alla classifica, prima del crollo dopo la sosta di Natale: «Ma in quel caso intervennero altri fattori - dice Reja - problematiche fra società e calciatori. Cose che quest'anno non si ripeteranno». «Siamo in un gran momento, ma non è tempo di esaltarsi - spiega invece il presidente Lotito - dobbiamo solo andare avanti con questa determinazione. Quello che accomuna questi ragazzi in questo momento è il fatto di remare tutti nella stessa direzione». Poi il presidente torna sul fuori programma dell'aquila Olympia: «Sembrava che il suo volo potesse essere poco propizio per la partita, invece alla fine è andata bene. L'aveva già fatto giovedì a Formello: era successa esattamente la stessa cosa. Invece di planare sullo scudetto era rimasta sulla copertura. Sembrava volesse farci un dispettuccio, invece poi è andata bene così». In mezzo a tanta gioia c'è spazio anche per il piccolo rammarico di Rocchi, che ha sbagliato il gol che poteva chiudere la partita: «È un momento straordinario per la squadra. Certo, per quelli che giocano meno non è facile stare fuori. Non sempre si riesce ad essere determinanti nei pochi minuti passati in campo». Car. Sol.

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