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Alonso nella pioggia fa sognare la Ferrari

Fernando Alonso della Ferrari festeggia il successo in Corea

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Scende la sera in Corea, ma il tramonto è italiano. Si tinge di rosso questo imprevedibile Mondiale con il Cavallino che ormai è certo di aver trovato in Alonso il suo nuovo Schumacher. Allo scadere delle due ore, lo spagnolo taglia il traguardo. Balza felino sul podio e assesta la zampata in classifica piloti. È il nuovo re: 231 lunghezze, 11 in più di Webber. Le Red Bull naufragano, Chris Horner resta annichilito davanti al duplice ritiro e alla possibilità affatto remota che gli sfugga un titolo praticamente già in tasca. Alonso, che nel far tabelle ha dimostrato di essere bravo quanto al volante, intravede l'alloro numero tre. Lo merita perché quando non si può fallire il momento importante, lui c'è: 3 successi nelle ultime 4 gare e tanta costanza. Anche ieri ha mantenuto alta la concentrazione mentre gli altri affondavano. A chi sottolinea il destino favorevole (pioggia, Webber e Vettel out, Hamilton dietro) basta ricordare che la fortuna aiuta gli audaci, ama i fuoriclasse. Il pasticciaccio brutto del Gp si è trasformato nella corsa più bella della stagione. Una gara pazzesca e travagliata in cui solo la Ferrari ha ricomposto il puzzle. La pista, che subirà modifiche in alcuni punti critici (entrata della pit lane, muretti vicinissimi nel tratto finale e prima curva) è stata inedita anche nel bagnato. Non era mai piovuto, non c'erano dati utili, l'unica cosa certa era montare le gomme da pioggia forte. Dopo aver ritardato la partenza di dieci minuti e aver compiuto 5 giri con la safety car (entrata 4 volte), è arrivato il contrordine, tutti fermi in attesa che spiova. Il contestato asfalto, posato solo due settimane fa, trasudava olio e non drenava l'acqua che ristagnava in superficie aumentando l' aquaplaning. Per un'ora il Gp è rimasto ai box insieme a un curioso passeggio di piloti.   Fino a quando l'intensità della pioggia è diminuita e ha preso il via la seconda parte di corsa giustamente dietro alla safety car per 17 giri. Tre tornate più avanti, Webber va sul cordolo, rimbalza da un muro all'altro e travolge Rosberg. Le vetture alate si perdono in una lattina. A nove giri dalla bandiera a scacchi Vettel è tradito dal motore. Il tedesco è il vincitore morale, magra consolazione visto che non dà punti. La Ferrari si regala un brivido al pit stop di Alonso: due dadi scivolano e il ferrarista esce alle spalle di Hamilton che poco dopo va lungo alla prima curva e spalanca la porta allo spagnolo. Una vittoria mancata per il pilota McLaren, mago della pioggia. Unico nel gruppo scalpitava per correre quando il muro di acqua e polvere che alzavano le macchine ostruiva la vista, poi a causa dell'anomalo consumo delle ruote non è mai andato all'arrembaggio. Alla fine le sue posteriori erano sbriciolate.   Un problema mai risolto dal team e che spiegherebbe la scialba gara di Button, 12°. Lo scettro e la corona passeranno di mano: ha promesso di aiutare Hamilton. Graffi d'orgoglio da Schumacher quarto. Benissimo l'italiano Liuzzi sesto, miglior risultato in carriera. C'è una coda che si risolverà nel prossimo Gp: Buemi e Sutil sono stati sanzionati per i rispettivi incidenti e arretreranno di 5 posizioni in griglia.  

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