È un punto di partenza o di arrivo?
Unpunto, uno solo. È quanto riporta a casa la Roma dalla delicatissima trasferta di Parma, designata quale spartiacque di una stagione fin qui devastante. Ma la domanda è: quello di Parma è un punto di partenza, o d'arrivo? Nel senso che non si è ancora capito se questa Roma per lunghi tratti indecifrabile sia la brutta copia di quella che lo scorso anno ha combattuto fin sotto la bandiera a scacchi per lo scudetto con l'Inter, o la squadra mediocre vista fin qui in grado di fare un solo punto in trasferta e rimediare sberle da tutte le parti. Probabilmente la verità sta nel mezzo e il miracolo compiuto lo scorso anno da Ranieri & Co., pesa come un macigno sulla squadra di quest'anno che deve rispecchiarsi proprio in quella del «miracolo». Di positivo da Parma comunque Ranieri riporta almeno una ritrovata unità d'intenti e una difesa di nuovo inquadrata. Mexes con Juan al suo fianco riscopre in automatico la sicurezza di un tempo e anche i due esterni Riise e Cassetti hanno dimostrato di essere in crescita. Altro dato positivo della giornata, oltre al fatto di non aver incassato gol, è il primo punto in trasferta che sarà pure magra consolazione ma sempre qualcosa è. Ma in questo deserto di emozioni, la cosa che più preoccupa e che fa pensare al «punto d'arrivo», è una confusione tattica e una mancanza negli ultimi metri che impressiona. Ranieri ieri ha tentato un altro colpo ad effetto tirando fuori Totti convinto che il cambiamento e la voglia dei nuovi potesse fare la differenza: così non è stato e senza il capitano quel poco di buono visto fin lì e diventato nulla assoluto. Poi l'uscita di Vucinic ha tolto alla manovra giallorossa ancora qualcosa: non che il montenegrino avesse brillato, ma l'ingresso di Baptista non ha fatto che aumentare la pressione arteriosa dei quasi mille tifosi romanisti arrivati fin lassù. Il brasiliano dimostra un'involuzione tecnica e tattica a tratti imbarazzante ha precedenti e se nel finale avesse azzeccato, per una volta, il passaggio giusto, forse quello di Parma sarebbe potuto essere per davvero un punto... di partenza!