Roma senza difesa
Compleanno amaro per Ranieri che probabilmente avrebbe voluto regalarsi qualcosa di meglio che questo 1-3 in Champions contro il Basilea e nel «suo» Olimpico. Ventuno gol incassati in undici partite: media devastante. Primo ko in casa, sesto stagionale, secondo in tre gare di Champions: numeri da tragedia che fanno ripiombare la Roma nel buio. Quella luce in fondo al tunnel che si era intravista dopo il successo in campionato col Genoa, torna ad essere un lumicino lontano che rischia di spegnersi nuovamente al primo batter d'ali. È bastato il mediocre Basilea (primo successo svizzero in questa Champions) per far scomparire di nuovo la Roma, una squadra che non riesce più a trovare un'identità e giocare il suo calcio. Stavolta Ranieri ci mette anche del suo sbagliando uomini e cambi. Juan, migliore contro il Genoa resta in panchina, mentre Riise ancora lontano anni luce dalla forma migliore va in campo. La domanda è lecita: perchè? Sì, quello della Roma sarà pure un problema di testa, ma là dietro fa acqua da tutte le parti e togliere un «tappafalle» come il brasiliano è stato deleterio contro il Basilea. In difesa al suo posto c'è Mexes e il modulo è sempre il 4-4-2 col quale la Roma sembra andare un po' meglio ma non senza riuscire a decollare. La squadra di Ranieri senza la cattiveria vista in campionato va a due velocità: nella metà campo offensiva, nonostante Totti e Borriello siano un po' troppo vicini, trova spesso i meccanismi per arrivare in fondo, ma dietro è ancora un disastro. Mexes è sempre o quasi messo male e Riise dopo l'infortunio in Norvegia non è più lui: o almeno non ancora. Così, al primo affondo gli svizzeri passano: triangolo in movimento innescato dal cross di Shaqiri, sponda di Streller e sinistro imparabile di Frei. Fa uno a zero e Roma costretta a inseguire. Il colpo serve da sveglia ai giallorossi che crescono col passare dei minuti tenuti per mano da un Totti ancora tonico. E proprio dai piedi del capitano parte il colpo di genio che lancia a rete Borriello: quinto gol con la maglia della Roma, secondo in Champions. È il 21' quando il colpo da sotto dell'attaccante giallorosso rimette in pari il risultato. A questo punto la Roma sembra aver saldamente la partita in mano, Totti distribuisce palloni e ci prova da solo: ma ancora senza successo. Ma è un'illusione, l'ennesima. Come troppo spesso accaduto ultimamente, proprio mentre la serata sembra mettersi nel verso giusto, arriva il colpo che rimanda la Roma al tappeto: e la squadra si sgretola. Altra dormita più o meno collettiva (Riise non c'è e Perrotta è costretto a chiudere al suo posto) e il ghanese Inkoom riporta avanti il Basilea: esterno destro rasoterra sul quale Lobont resta a guardare. Tutto da rifare. L'intervallo ricarica i giallorossi e la ripresa è tutta loro, una sorta di tiro al piccione contro il quale il Basilea non può far altro che chiudersi a riccio. La Roma arriva da tutte le parti, ma la fortuna non è dalla sua: Taddei, uomo ovunque migliore dei suoi, centra un palo e più volte i difensori svizzeri se la cavano grazie a rimpalli fortuiti e per la poca incisività di Borriello & Co.. Totti in cerca del primo gol stagionale, continua a lottare contro una maledizione che lo vede ancora fermo a quota zero: ci prova da tutte le parti ma non riesce nemmeno stavolta a sbloccarsi. Non è un caso se proprio su una sua ottima punizione sul quale il portiere svizzero fa un mezzo miracolo, si chiude l'arrembaggio della Roma punita, oltre misura, dal fantastico gol finale di Cabral. Questo 3-1 è troppo anche per questa Roma devastata, smarrita, a tratti imbarazzante che esce dall'Olimpico tra i fischi giusti dei suoi tifosi (alcuni hanno atteso la squadra dopo la partita ma sono stati allontanati dalle forze dell'ordine). Della serie piove sul bagnato... Così non si va da nessuna parte, la classifica di Champions è anche peggio di quella in campionato e domenica a Parma si rischia un altro bagno di sangue.