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Imboscata fallita Olympia volerà

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SimonePieretti L'aquila Olympia continuerà a volare. È questo quanto deciso ieri mattina nella riunione della commissione Ambiente presenziata da Andrea De Priamo e dall'assessore Fabio De Lillo a fronte della richiesta di annullare lo show del pennuto reale avanzata dal consigliere dell'opposizione Monica Cirinnà. «Non sono tifosa - ha precisato la Cirinnà - la mia istanza è mossa per una questione di legalità. L'articolo 16 dello statuto a tutela degli animali approvato dal Comune di Roma vieta su tutto il territorio qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico o privato effettuato con o senza scopo di lucro che contempli, in maniera totale o parziale, l'utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche». Il punto focale è proprio questo: il Cites ha rilasciato un documento in cui sottolinea come Olympia non possa essere considerata un animale selvatico. Ma al tempo stesso non può neppure essere considerata un animale domestico. Olympia è unica, non inquadrabile, libera. Almeno nelle trame della burocrazia cittadina. La documentazione presentata dalla Lazio al momento della richiesta dell'autorizzazione è stata ampia ed esaustiva. La società ha anche avuto il placet del Cites, il corpo forestale dello Stato, che rappresenta il massimo organo di tutela per gli animali. «Olympia è nata in cattività - ha sottolineato il delegato allo sport Alessandro Cochi - tale status fa decadere anche l'ipotesi del reato di bracconaggio mossa inizialmente». Impalpabili le istanze mosse dall'opposizione che, in ultimo, ha chiesto un'integrazione all'autorizzazione rilasciata dal Comune. «Ero presente a Lazio-Milan - ha sottolineato l'assessore all'Ambiente Fabio De Lillo - e pur tifando per l'altra squadra della Capitale ho avuto modo di assistere a uno spettacolo unico».

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