Napoli sogna l'impresa
Ventiquattropunti alla salvezza. È il dogma che a Formello, tra ironia e umiltà, tutti continuano a ripetere. «Sette giornate sono poche per fare una fotografia del campionato - dicono Reja e i giocatori - per pesare il valore della Lazio bisognerà aspettare almeno altre 3-4 partite». Ma è davvero così? In realtà, analizzando l'andamento dei precedenti campionati, ci si accorge che la classifica dopo i primi sette turni non è stata poi tanto diversa da quella finale. Basta partire dalla stagione 1994/95, quella in cui per la prima volta la vittoria valeva tre punti, per avere un insieme di dati già abbastanza significativo. Si tratta di sedici campionati con venti capoliste totali, perché in quattro casi alla settima giornata c'era una coppia in testa alla classifica. Ebbene, di queste venti «battistrada» ben 11 (55%) hanno poi vinto lo scudetto, 3 (15%) si sono classificate seconde, altre 3 terze e una (5%) quarta. Riassumendo, in 18 casi su 20 la capolista alla settima giornata ha concluso il campionato nelle prime quattro posizioni. Quelle che, per l'ultima volta, quest'anno valgono l'accesso alla Champions. Una percentuale del 90% che farebbe felice qualsiasi politico ma che ancora non basta a Reja e i suoi per abbandonare il low profile. E, visto come stanno andando le cose, probabilmente è meglio così. Solo in due casi chi guidava la graduatoria dopo sette turni ha fallito l'aggancio alle prime quattro posizioni: si tratta della Juventus nel 1998/99, che chiuse settima a 54 punti, e del Palermo nel 2006/07, sesto a 58. Infine, c'è da sottolineare che la Lazio prima di quest'anno compariva una sola volta in questa speciale tabella: era la stagione 1999/2000 e i biancocelesti avevano un punto in più rispetto ad adesso, 17. Si dice sia un numero sfortunato. Può darsi, ma qualcuno per caso ricorda come finì quel campionato? Al di là delle coincidenze beneaguranti, oggi sarà possibile misurare il termometro dell'entusiasmo biancoceleste nell'amichevole contro la Nuova Tor Tre Teste che si disputerà a Formello alle 15. Porte aperte ai tifosi e una grande sorpresa della società per galvanizzare ulteriormente il pubblico. Prima del fischio d'inizio, infatti, l'aquila Olimpia si dovrebbe esibire nel suo volo lungo le tribune del centro sportivo. Un'occasione per apprezzare da vicino la mascotte e per allenare quel «fluido» che, dall'arrivo dell'animale a Roma, ha dato la svolta alla stagione della Lazio.