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La società deve dare un segnale

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Eora che succede? La domanda è lecita ma resta a galleggiare nell'aria infuocata di Trigoria dove in queste ore girano musi lunghi e sguardi bassi. La proprietà, o meglio l'attuale dirigenza, dice che Ranieri non si tocca e la Roma deve andare avanti con lui. Ora, senza entrare nel merito sul futuro tecnico di un allenatore che in molti hanno già messo sulla graticola, c'è da fare qualche considerazione: lecita. 1) Se la società crede veramente nel tecnico testaccino e non è il solito spot elettorale DEVE rinnovargli il contratto: adesso. Deve dare un segnale a tutti, ma soprattutto all'interno di uno spogliatoio che potrebbe essere una delle cause di questa situazione. Magari non lo è e il confronto duro di ieri tra tecnico e squadra prima dell'allenamento (avvenuto subito dopo quello ufficiale con la Sensi) pende in questa direzione, ma sarebbe un segnale efficace comunque. Una volta confermata la fiducia al tecnico molti degli attuali alibi non avrebbero più motivo di esistere. 2) Serve un'unità di intenti anche fuori dal campo. Un concetto di collettività che le ultime vicende legate al futuro della società e alla possibile cessione hanno in qualche modo messo in secondo piano. I soliti bene informati raccontano di come, all'interno dei muri invisibili di Trigoria, ci sia qualcuno fedele a prescindere disposto a «eseguire» anche in caso di mandato al suicidio collettivo al grido di «tengo famiglia». Altri che invece sono già proiettati nel futuro, verso chi arriverà nel dopo-Sensi. Posizioni per certi versi entrambe, seppur diametralmente, condivisbili ma che non fanno quello che è il bene comune: il bene della Roma. 3) C'è bisogno di mandare un segnale di solidità anche all'esterno. Probabilmente cambierebbe poco per la classifica della Roma in campionato e Champions, ma sapere che dietro alla squadra c'è anche una società solida che impone, decide e sa farsi rispettare sarebbe un bene per tutti. Una società che se pensa sia giusto fare un ritiro anticipato (cosa che da par nostro non condividiamo. sia chiaro), lo impone ai suoi senza mediazione anche se può risultare odioso: un segnale, questione di rispetto dei ruoli! O vogliamo parlare del silenzio stampa imposto dal club ai suoi tesserati? Chi lo ha rispettato alzi la mano...

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