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Lazio da impazzire

L'abbraccio dopo il gol

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Terza vittoria consecutiva, primato in classifica confermato, 294 minuti di imbattibilità di Muslera, successo su un campo dove non si vinceva da dodici anni e dove si era perso uno scudetto nel 2001: è una Lazio da impazzire. Con umiltà ha aspettato il Bari e ha colpito con Hernanes e Floccari nella ripresa. Un risultato importante per far volare una squadra che ha ancora ampi margini di crescita.   Primo tempo bloccato, le due squadre si sono studiate per un quarto d'ora senza che nessuno avesse voglia di scoprirsi. Ma anche il resto dei primi quarantacinque minuti non ha regalato grandi emozioni. Un colpo di testa di Dias fuori di poco, una punizione di Ghezzal finita alta e qualche accelerazione di Rivas sulla destra senza che però scaturissero reali pericoli per la difesa biancoceleste. Del resto il timore di subire il contropiede del Bari ha spinto i biancocelesti a una gara di sostanziale attesa. Il trucco della banda di Ventura ormai è scoperto: melina difensiva, pressing dissennato degli avversari, l'avversario si allunga e parte subito il lancio lungo per le frecce Barreto e Kutuzov. E allora tutti dietro alla linea della palla con la possibilità per i difensori di casa di giocare la palla in orizzontale senza sostanziale pressione degli attaccanti della Lazio. Sull'altro fronte Kutuzov si è messo sulle tracce di Ledesma con una marcatura a uomo che non si vedeva da tempo. Lo stallo tattico è stata la logica conseguenza di un primo tempo davvero brutto. Poi una ripresa straordinaria. Al settimo minuto Mauri, sempre lui, ha imbeccato Hernanes e il brasiliano seppure non nella sua serata migliore, ha infilato il portiere Gillet sotto le gambe. Zarate ha fallito il raddoppio ma l'appuntamento è stato solo rimandato perché al 16' Floccari, con un po' di fortuna, ha beffato nuovamente il portiere barese con un tocco di ginocchio. Il doppio palo di Castillo non ha scalfito le certezze dei biancocelesti. Ledesma è salito in cattedra e ha congelato gli ultimi minuti di gioco senza che la squadra soffrire troppo. E ora? C'è il Cagliari all'Olimpico domenica prossima per superare un altro esame e continuare a vivere questo momento magico che nemmeno il più ottimista dei tifosi biancocelesti avrebbe potuto prevedere dopo gli stenti della passata stagione. Avanti così.

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