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L'Italia del calcio chiama a raccolta i suoi alfieri nell'Europa di élite, stasera Roma e Milan, domani l'Inter, tutte confortate dal bacio della vittoria in campionato.

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Maglianera nei comportamenti a Cellino e Bisoli, che naturalmente hanno speso parole buone per i teppisti. «I sardi sono corretti», ha detto il presidente. Anche i romani, i lombardi, i siciliani lo sono, come gli italiani in genere, però la cronaca nera quotidiana non conosce privilegi geografici, auspicabile che altri arbitri abbiano il coraggio di fermare gli idioti delle curve. La Roma ritrova subito il prediletto Olimpico e ritrova anche il Basilea, che nell'Europa fasulla qualche disagio glielo aveva procurato, a partire dalla gara di esordio di Claudio Ranieri. Gli strascichi della settimana internazionale non si attenuano, De Rossi e Vucinic a casa, neanche Menez tra i convocati. Prevedibile dunque che le poche novità di formazione possa proporle la tentazione di un modesto turnover in vista della non agevole trasferta di Parma. Di sicuro, la piena fiducia alla coppia d'attacco che si era felicemente espressa contro il Genoa, grazie anche a un centrocampo che non obbligava Totti e Borriello a faticosi e sgraditi recuperi. Dunque stasera sarà riproposta la stessa felice versione, Pizarro in regia, corsa e presidio del settore centrale affidati a Brighi, l'uomo che per ammissione di Ranieri non tradisce mai, con Taddei e Perrotta. Gli svizzeri non hanno pezzi da novanta, ma avevano impegnato a fondo il Bayern, andranno affrontati con alto livello di concentrazione, fondamentali i tre punti per il passaggio del turno. Compito decisamente più complesso quello del Milan al Santiago Bernabeu, l'attende il Real Madrid di quel Mourinho che lascia il segno dovunque lo portino i suoi umori di stagione. Sfida ricca non soltanto di storia, sedici trofei complessivamente alzati, ma anche di protagonisti di grandissimo prestigio, Ibra e i brasiliani del Mlan, di là Cristiano Ronaldo e gli argentini, più i nuovi arrivi tedeschi, Ozil e Khedira. Allegri dovrà guardarsi dallo spirito di vendetta dello Special One, al quale si era permesso, nella passata stagione, di sfilare da sotto la Panchina d'Oro.

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