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Federcalcio serba al contrattacco: "Partita con l'Italia da ripetere"

Il presidente della Figc Abete

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«L'Italia è responsabile. Chiederemo alla Uefa di rigiocare la partita». La Serbia non si cosparge il capo di cenere dopo il martedì nero di Genova e passa al contrattacco. La federcalcio di Belgrado (Fss) respinge le critiche e alza la voce nel giorno in cui il gip Maurizio De Matteis convalida l'arresto di Ivan Bogdanov e di altri 3 hooligans. Gli incidenti, dice il presidente Tomislav Karadzic, potevano essere evitati con un'opera di prevenzione. «La reazione della polizia italiana è stata debole», aggiunge Milivoj Mirkov, responsabile della sicurezza, secondo cui le forze dell'ordine «non hanno fatto nulla per prevenire gli incidenti nonostante i nostri avvertimenti. Non hanno fatto nulla dopo i disordini dell'immediata vigilia». Pacata la risposta dall'Italia: «La Figc attende con serenità gli sviluppi dell'iter disciplinare della Uefa e continuerà a mantenere comportamenti responsabili anche a livello di dichiarazioni». Intanto ieri ha parlato la mamma di Ivan Bogdanov: «È il miglior figlio del mondo - ha detto - è un uomo buono con tutti, difficile capire cosa sia successo». Anche i vicini di casa confermano. «Lo conosco da quando era bambino, è sempre stato un bravo ragazzo», dice un'anziana. Ivan, nel frattempo, ha chiesto il trasferimento dal carcere di Marassi a quello di Pontedecimo perché avrebbe ricevuto delle minacce dai detenuti albanesi. Circostanza smentita dal direttore del penitenziario. Infine, da registrare le dichiarazioni del presidente serbo Boris Tadic che si è detto convinto che gli scontri di Genova non avranno ripercussioni per Belgrado nel processo di adesione all'Ue.

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